All’Ufficio postale senza green pass
scatena il caos: arrestato un 39enne

SAN SEVERINO - L'uomo, Marco Eclizietta, era andato nei locali per duplicare la carta necessaria a ottenere il Reddito di cittadinanza, prima se l'è presa con gli impiegati e poi si è scagliato anche contro i carabinieri. Oggi ha patteggiato 4 mesi e 20 giorni convertiti in una pena pecuniaria di 10mila euro che pagherà a rate

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Ufficio-postale-Castelraimondo

 

Va alla Posta senza il Green pass, per avere il duplicato della carta per l’accredito del Reddito di cittadinanza, lo invitano ad uscire, s’arrabbia e poi fa resistenza ai carabinieri: arrestato. In manette Marco Eclizietta, 39 anni, originario di Bolzano e residente a San Severino. L’uomo la mattina di sabato scorso ha atteso fuori dall’ufficio postale di San Severino fino alle 13 sapendo che non poteva entrare perché non ha il Green pass. Però aveva necessità, e il diritto, di sostituire la carta su cui gli viene accreditato il reddito di cittadinanza avendola persa e per questo doveva entrare alla Posta.

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L’avvocato Barbara Recanati

L’uomo però quando i dipendenti della posta gli hanno detto che non poteva entrare se l’è presa con loro che, vista la situazione, hanno chiamato i carabinieri.

Il 39enne quando i carabinieri sono giunti sul posto se l’è presa con loro che lo invitavano ad uscire. Quando i militari, dopo vari inviti, lo hanno preso per un braccio per portarlo fuori il 39enne ha reagito dimenandosi, spintonando e minacciando i carabinieri. A uno di loro avrebbe detto: «ti prendo quando sei in giro con la famiglia». Eclizietta è stato arrestato e messo ai domiciliari.

Questa mattina è comparso al tribunale di Macerata per la direttissima che si è svolta davanti al giudice Daniela Bellesi. L’uomo, assistito dall’avvocato Barbara Recanati, ha negato i fatti. Ha detto di non aver usato violenza verso i militari e di non aver fatto minacce. Il giudice ha convalidato l’arresto poi accusa e difesa hanno raggiunto l’accordo per un patteggiamento. Alla fine il 39enne ha patteggiato 4 mesi e 20 giorni convertiti in una pena pecuniaria di 10.500 euro da corrispondere in 30 rate mensili. Dopo l’udienza è tornato libero.

(Gian. Gin.)

 



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