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Frau, la divisione auto a Montecosaro
«Facciamo fronte a un picco produttivo,
affittati temporaneamente dei capannoni»

L'AZIENDA non ha trovato strutture adeguate a Tolentino. Matteo Ferretti della Cgil: «Questo trasferimento non può assumere carattere permanente, non possiamo permetterci perdita occupazionale, il nostro interesse è di preservare il territorio». Pezzanesi: «Questa operazione la comprendiamo poco, ci sono capannoni inutilizzati che potevano essere selezionati anche qui»

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La Poltrona Frau a Tolentino

 

di Francesca Marsili

«La​ divisione Automotive di Poltrona Frau ha temporaneamente affittato dei locali in zona Montecosaro per supportare il picco produttivo previsto nel corso del 2022. Fermi restando i livelli occupazionali del sito di Tolentino, sono ancora da definire le tempistiche ed il numero di persone coinvolte». È quanto si apprende dalla società leader nel settore dell’arredamento di fascia alta che ha la sede principale a Tolentino. L’azienda, per fare fronte all’impennata di ordinativi nel comparto  interiors in motion, dopo aver effettuato un’indagine sul territorio tolentinate, non avendo trovato capannoni idonei alla produzione per cubatura e altezza, ha optato per spostamento di una trentina di km, a Montecosaro appunto.
«Le trattative sono in corso – spiega Matteo Ferretti segretario Fillea Cgil di Macerata anticipando un prossimo incontro con la società – abbiamo avuto comunicazione da parte dell’ azienda che c’ è stato un aumento di commesse del reparto Frau car e non essendoci locali idonei ad ospitare la produzione, questa, verrà spostata. Le considerazioni delle sigle sindacali Fillea Cgil e Filca Cisl insieme alle rsu sono una serie – spiega – La prima riguarda il carattere dell’operazione, se temporaneo o meno. La seconda attiene alla qualità di vita del lavoratori e dei rapporti familiari che ovviamente dovrebbe farsi carico di percorrere ulteriori km per arrivare alla sede di lavoro. La terza è relativa al territorio, sul carattere baricentrico della sede di Tolentino rispetto all’occupazione di maestranze che provengono da comuni come San Severino, Pioraco e Pieve Torina; aree già in difficoltà a seguito del sisma del 2016».

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Matteo Ferretti della Cgil

Si è dunque aperto un tavolo di discussione con l’azienda sullo spostamento con il punto fermo, anzi, fermissimo: che «non può assumere carattere permanente, non possiamo permetterci perdita occupazionale, il nostro interesse è di preservare il territorio» sottolineano le sigle sindacali. Le unità coinvolte nello spostamento per fare fronte all’ondata di ordinativi è di alcune decine. «L’ idea è di gestirla su base volontaria, in base alla disponibilità del singolo dipendente e di ragionare anche su quello che risiede più in prossimità della nuova ubicazione. In fase di firma del contratto integrativo abbiamo richiesto nello stesso che venga mantenuta la centralità del sito produttivo a Tolentino a fronte di nuove commesse, che abbia carattere temporaneo e che tutta la produzione venga riportata a Tolentino una volta gestito il picco» aggiungono. Ancora nulla di definito, fanno sapere le organizzazioni sindacali, «la situazione è in fase di monitoraggio, sul numero dei dipendenti stiamo cercando di capire, a breve ci sarà un nuovo incontro per poi arrivare alla formalizzazione».

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Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino

«Non avrei voluto leggere questa notizia perché anche io, nei giorni scorsi, avevo sentito dei rumors, e mi ero prefissato di andare in azienda e sentire direttamente», commenta dispiaciuto Giuseppe Pezzanesi. Il primo cittadino spiega che nei mesi scorsi si era recato in Frau a prospettare le potenzialità che Tolentino ha per lo sviluppo di questa azienda che «sosteniamo perché motivo di orgoglio in Italia e nel mondo, ma lo é soprattutto per Tolentino» aggiunge. «Figuriamoci se la nostra amministrazione non è predisposta ad aiutare la Frau. Ci sono capannoni inutilizzati, che con un po’ più di attenzione, potevano essere selezionati anche a Tolentino in modo che le maestranze non sarebbero dovute arrivare a Montecosaro. Pur volendo bene all’azienda – aggiunge-  forse ci sarebbero stati anche dei presupposti per rimanere qui. Dico forse perché non conosco cosa occorreva di preciso. Siamo sempre con Frau – continua sottolineando che le sue parole non vogliono essere polemiche, ma pratiche – Nella variante abbiamo individuato 15 ettari, vicini all’attuale sede, a disposizione degli imprenditori che vogliono costruire. Qualora la società volesse intavolare questi discorsi con l’amministrazione – lo ripeto-  è disponibile a qualsiasi tipo di discorso, nell’interesse di tutte le famiglie e l’indotto che la Frau muove. Questa operazione, francamente, con tutto quello che c’era in alternativa, la comprendiamo poco».



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