di Federica Nardi
«Se mi trovate una casetta da quelle parti, a Urbisaglia, io ci verrei ad abitare molto volentieri». Roberto Benigni inizia così la sua lectio di mezzora in streaming (ma non meno emozionante) ospitata dal canale dell’Università di Macerata.
Il collegamento di Roberto Benigni
L’occasione: i 700 anni dalla morte di Alighieri e il terzo capitolo del progetto editoriale dedicato proprio alle letture dantesche del premio Oscar. Benigni prima di lanciarsi tra gli endecasillabi, per svelare la meraviglia ritmica e linguistica di un innovatore senza precedenti, ha omaggiato con leggerezza e simpatia l’università che l’ha invitato e il territorio che ha risposto con oltre 300 persone collegate all’evento streaming. «Vorrei venire a studiare con voi – ha detto a studentesse e studenti collegati e che hanno lasciato decine di commenti -. Ma che goduria è studiare a Macerata?». «Ciampi mi parlava spesso di Macerata, della bellezza dei suoi palazzi. Spero di venire presto – ha detto poi nel dietro le quinte della trasmissione, ricordando il periodo vissuto nel capoluogo dall’allora governatore della Banca d’Italia.
I saluti del rettore Francesco Adornato
Il progetto che oggi Benigni rilancia con la sua presenza è iniziato nel 2015, in occasione sempre di un anniversario: non la morte ma la nascita (750 anni) del poeta fiorentino. L’iniziativa è stata di Franco Musarra, professore emerito di letteratura italiana all’università Cattolica di Lovanio e originario di Apiro. I libri, editi da Franco Cesari, sono tutti dedicati anche al successo mediatico di Dante. Il prossimo in pubblicazione è “Così intrai per lo cammino alto e silvestro. Attraversare l’Inferno dantesco con Roberto Benigni”, in cui specialisti di varie discipline analizzano le letture dantesche di Benigni, concentrandosi sui Canti dell’Inferno.
«Dante è un innovatore – ha ricordato Benigni -. Non sono un dantista, mi sento un lettore della Divina Commedia. Dico ai ragazzi di non leggere la Divina Commedia, ma di farsi leggere dalla Divina Commedia. È come andare in una soffitta e scoprire tutto di voi stessi. È un miracolo, non si sa come sia riuscito a scrivere queste cose».
A precedere l’intervento dell’attore i saluti del rettore Francesco Adornato, la direttrice del Dipartimento di Scienze della formazione, beni culturali e turismo Lorella Giannandrea. Molto apprezzate dal pubblico anche le riflessioni di Franco Musarra e Donato Pirovano, docente di filologia e critica dantesca all’Università di Torino. Ha moderato l’incontro la professoressa Sara Lorenzetti.
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Franco Musarra è una garanzia. Sono lieto di tornare a leggere il suo nome in un’iniziativa della nostra Università.
…una casetta a Urbisaglia!? Ma nooo, forse è meglio a…Montecò, che “se non è matti non ce li vò”!! Ditelo al Roberto, lì si troverà sicuramente molto meglio!! gv
Benigni, va all’Inferno….dantesco, che hanno inaugurato il girone dei renziani!!
Sommesso parere di Schopenhauer: ”La grande fama della Divina Commedia mi sembra esagerata. Essa è dovuta all’eccezionale assurdità dell’idea fondamentale, a causa della quale nell’Inferno ci viene presentato con crudezza il lato più rivoltante della mitologia cristiana. Una commedia, davvero ciò sarebbe il mondo: una commedia per una divinità la cui insaziabile avidità di vendetta e raffinata crudeltà si gode lo spettacolo delle infinite torture senza scopo degli esseri che ha oziosamente chiamato in vita, e ora punisce per il loro non essere riusciti secondo il suo piano. In confronto con la sua inaudita crudeltà tutti i delitti umani scomparirebbero, anzi lui stesso sarebbe di gran lunga peggiore di tutti i diavoli dell’Inferno.”
E’ l’unico personaggio famoso che non e’ venuto a Macerata, ti aspettiamo.