di Monia Orazi
Mozione per ripristinare il punto nascita a San Severino (chiuso dal 2016). Presentata dai consiglieri di minoranza, ha ottenuto un voto unanime, giunto a tarda ora, dopo un consiglio comunale fiume durato quasi sette ore. Sarà inviata alla giunta regionale ed ai sindaci. Alla fine a fare da sintesi tra due diverse posizioni, quella della maggioranza e della minoranza, è stato il consigliere Pietro Cruciani: «Si impegna la giunta ed il sindaco a sostenere in tutte le sedi istituzionali il ripristino del punto nascita di San Severino, completo del punto di primo intervento h24 che prevede la presenza continua di medici, due posti di rianimazione con guardia attiva anestesiologica e pediatrica, oltre che quella ostetrica. Tranne i due posti letto di rianimazione, queste erano cose che c’erano quando c’era il punto nascita, non stiamo chiedendo la luna. Chiedo anche al sindaco di impegnarsi per la riapertura dell’hospice, ora sono tutti portati a Montecassiano». Su quest’ultima richiesta si è allineato anche il consigliere di minoranza Francesco Borioni. Il sindaco Rosa Piermattei aveva proposto ad inizio discussione di inserire un emendamento in cui si chiedevano la riattivazione del pronto soccorso, del punto nascita con annesso reparto di neonatologia ed almeno un posto di terapia intensiva neonatale. Nella riflessione del consiglio comunale, si è detto che il Dea (dipartimento di emergenza con pronto soccorso, ndr) può stare solo a Camerino e come ribadito da Cruciani, nemmeno diverse richieste presentate per Macerata hanno avuto esito favorevole per la terapia intensiva neonatale. Ha detto presentando la mozione la consigliera Gabriela Lampa: «I punti nascita sono tutti sulla costa, va garantito un servizio nell’entroterra, per tutelare la salute di mamme e nascituri, San Severino è l’avamposto sanitario dell’entroterra».
Il sindaco Rosa Piermattei ha accolto la proposta di sospendere l’emendamento, spiegando come l’assessore regionale Saltamartini abbia chiesto ai sindaci di incontrarsi e stabilire le richieste da presentare per i vari presidi: «Ci stiamo vedendo tra sindaci come ci ha chiesto l’assessore regionale Saltamartini, per concordare tra noi le istanze in vista della revisione del piano socio sanitario 2021-2023, da soli non andiamo da nessuna parte, Saltamartini mi ha chiesto di interfacciarci con i sindaci. Riguardo all’hospice Saltamartini e Corsi, mi avevano promesso la riapertura ai primi di aprile, ma non avevano personale, il dottore viene inviato a Montecassiano due volte a settimana, non hanno intenzione di chiudere l’hospice è il momento che è difficile». Maggioranza ed opposizione hanno tutti ringraziato il comitato per la difesa e la tutela dell’ospedale Bartolomeo Eustachio, con il presidente Marco Marchetti, Marco Massei e Mario Chirielli come vice e segretario. La notizia del voto favorevole alla mozione è così stata accolta da Marco Massei: «Tale mozione, da sola, potrebbe restare lettera morta se non seguiranno i fatti ma, comunque, è un passo in avanti, nella direzione giusta. Personalmente, mi sento di ringraziare pubblicamente tante persone ed associazioni: i componenti della minoranza che la hanno presentata ed illustrata con trasporto, la maggioranza consiliare, compreso il sindaco, che ha approvato il testo (anche se con lievi modifiche) senza stravolgerlo, atteso che il rischio di chiedere troppo, timore comprensibile, a volte vanifica i buoni propositi. Ringrazio le associazioni e le persone che, senza alcun compenso, e spesso rimettendoci del proprio (in termini di convenienza “politica”, personale, economica), lottano per un fine, un bene assoluto, come quello della salute di cui ci si ricorda solo quando viene a mancare».
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si incomincia a vedere un po’ di chiaro all’ orizzonte, va ricordato che il punto nascita di San Severino chiuso nel 2016, fu una scelta solamente politica, i requisiti come chiedeva la legge c’ erano tutti. Del resto i cittadini chiedono per bocca del comitato di riavere il loro ospedale come era qualche anno fa, tenendo conto dei cambiamenti di richiesta sanitaria che si avvicendano nel tempo., di riaprire l’ ospice per un periodo occupato da anziani ora reso libero, ci sono molti ammalati che hanno necessità