Era l’estate del 1770 quando un quattordicenne passò per Recanati insieme al papà, Leopold: erano diretti a Bologna da Civita Castellana. Quel ragazzino sarebbe poi diventato uno dei pilastri della musica mondiale: era Wolfgang Amadeus Mozart. E quel passaggio a Recanati qualcosa a che fare con Giacomo Leopardi ce l’ha. E il collegamento è la prima biografia italiana “Mozart”, che venne pubblicata nel 1837. L’autore era anonimo ma a casa Leopardi sapevano bene che a scriverla era stata Paolina, la sorella del grande poeta. In occasione di quel passaggio di Mozart a Recanati 250 anni fa, il Fai ha organizzato il 28 agosto, alle 20,15, la prima esecuzione assoluta di “Paolina Leopardi racconta Mozart”. La location è suggestiva: l’Orto del Colle dell’infinito. Si tratta di un recital «acuto e sorprendente» tratto dalla biografia del grande musicista scritta da Paolina. «Lo spettacolo – tra i più interessanti appuntamenti nel calendario delle Sere Fai d’Estate 2020 – nasce da una proposta di Nino Criscenti, con la drammaturgia e la voce recitante di Sonia Bergamasco (attrice conosciuta al grande pubblico per aver interpretato la fidanzata del commissario Montalbano, ndr) e il pianoforte di Marco Scolastra, che eseguirà musica del celeberrimo compositore austriaco (nello specifico, Allegro moderato dalla Sonata KV 330; Otto variazioni su un lied olandese KV Anh. 208; Adagio dalla Sonata KV 280; Fantasia in do minore KV 475; Rondo in re maggiore KV 485; Fantasia in re minore KV 397)» spiega il Fai. Il Mozart di Paolina venne pubblicato a Bologna per i tipi di Nobili e Comp., in una bella veste grafica e appunto anonimo.
Era il 1837. L’anno seguente Paolina in una lettera ad un’amica bolognese parla della sua “gran rabbia” verso la censura ecclesiastica, che rilasciò l’imprimatur al libretto solo dopo averlo emendato dei “più piccanti pezzi”, e soprattutto dice di aver letto la vita di Mozart in francese e di averla “ridotta” in italiano. Gli studiosi hanno ricostruito che la fonte principale di Paolina fu la biografia mozartiana di Georg Nikolaus Nissen, secondo marito di Constanze, la vedova di Mozart, pubblicata a Lipsia nel 1828. Lì Paolina trovò le lettere di Leopold e di Wolfgang, di cui riportò ampi brani. Paolina parla spesso di Leopold nelle trentacinque pagine del suo libretto: lo presenta come “buon padre, onesto maestro di musica, ma uomo avido e di limitati pensieri”. “Giovinotto di forti pensieri” è invece Wolfgang, poche righe prima. L’autrice è dura con Leopold: nel padre di Mozart vedeva suo padre, in Wolfgang suo fratello Giacomo, il quale, all’uscita dell’opera, era scomparso da tre mesi. «La sorella ripercorre la vicenda terrena di Wolfgang e vi trova analogie con quella di Giacomo – ha scritto Giovanni Vigliar presentando nel 1997 l’edizione del Mozart di Paolina sulla rivista “Studi leopardiani” – la breve vita, l’odio tenace verso la soffocante città natale, un rapporto problematico con il padre, la mancanza di mezzi che rende difficile la vita al genio».
Per assistere allo spettacolo la prenotazione è obbligatoria (c’è tempo fino alle 12 del 28 agosto) – questo il link per prenotare -. Il biglietto intero costa 16 euro, dieci euro per gli iscritti del Fai, i residenti di Recanati e per chi ha dai 6 ai 18 anni. L’evento è organizzato con il patrocinio del comune di Recanati e in collaborazione con il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, il Centro Mondiale della Poesia e il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario dell’Infinito.
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