Tentata concussione, 2 finanzieri imputati:
uno assolto, l’altro condannato
«Quadro accusatorio ridimensionato»

CIVITANOVA - Il Tribunale ha riqualificato il reato in tentata induzione indebita. Entrambi gli imputati prosciolti dalla contestazione di falso. Avrebbero cercato di ottenere soldi, un Iphone e un Ipad, da un medico. La difesa pronta a fare appello

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di Gianluca Ginella

Due finanzieri erano finiti sotto accusa per tentata concussione e falso: oggi il Tribunale di Macerata ha assolto uno dei due militari, il maresciallo Sergio La Forgia, 50, e condannato (per tentata induzione indebita), il luogotenente Fernando Laggetta, a 1 anno e 6 mesi, con la sospensione condizionale della pena. La sentenza è arrivata a distanza di circa sette anni dai fatti contestati.

Secondo l’accusa, i due militari, all’epoca in servizio alla Compagnia di Civitanova, nell’ambito di una verifica fiscale a un ginecologo maceratese, avrebbero chiesto al medico 5mila euro, un Iphone e un Ipad.

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L’avvocato Gianluca Gattari

Richieste che sarebbero state fatte tra il novembre e il dicembre del 2013 mentre si occupavano dell’accertamento nello studio del professionista, a Civitanova. I due finanzieri avrebbero detto al ginecologo di potergli far arrivare delle forti multe, ventilando di presunte irregolarità fiscali da loro accertate nel corso della verifica.

I due finanzieri avrebbero inoltre detto al professionista di aver già attivato una modifica strumentale sulla verifica fiscale per favorirlo, in modo da costituire una sorta di “tana” documentale. Il medico aveva deciso di fare denuncia. Da qui il processo che si è chiuso oggi. I due militari hanno sempre respinto le accuse sempre. Oggi il Tribunale ha riqualificato il reato di tentata concussione in quello di tentata induzione indebita. La Forgia è stato assolto da questa accusa per non aver commesso il fatto e da quella di falso «perché il fatto non costituisce reato».

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L’avvocato Pietro Siciliano

Laggetta, 53 anni, è stato invece condannato a 1 anno e sei mesi per l’accusa di tentata induzione indebita e assolto dall’accusa di falso, sempre perché il fatto non costituisce reato. L’accusa aveva chiesto la condanna a 3 anni e sei mesi per La Forgia, e a 4 anni per Lagetta. I due imputati sono assistiti dagli avvocati Pietro Siciliano e Gianluca Gattari. «Il quadro accusatorio è stato fortemente ridimensionato. Faremo appello e confidiamo che il giudizio in secondo grado ristabilisca tutta la verità» dice l’avvocato Siciliano. «Si è ridimensionato l’impianto accusatorio, con la derubricazione della tentata concussione, comunque si impugnerà la sentenza per quel capo ridimensionato rimasto, e il luogotenente, certo della sua innocenza, valuterà anche di rinunciare alla prescrizione». Il medico era parte civile al processo, assistito dall’avvocato Massimiliano Baldassini. Pronto a fare appello anche il procuratore Giovanni Giorgio, una volta lette le motivazioni della sentenza.



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