«Da gennaio 40 donne vittime di violenza,
in aumento le molestie online» (Video)

CINQUE MINUTI CON ... Osservatorio di genere e Centro antiviolenza di Macerata puntano sulla sensibilizzazione delle giovani generazioni per fronteggiare un fenomeno ancora rilevante. Dal videospot "Bona" agli incontri nelle scuole: «Ai primi segnali di una relazione che propone una disparità e che trasforma le dinamiche in maniera strana rivolgetevi agli sportelli»

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Bona, un video contro la violenza di genere

di Alessandra Pierini (video Gabriele Censi)

Quasi 40 donne si sono rivolte dall’inizio dell’anno al Centro antiviolenza di Macerata che ha sportelli anche a Civitanova, San Severino e Castelraimondo. «Sono tutte vittime di violenza – spiega Elisa Giusti, responsabile del centro – 20 a Macerata, 15 a Civitanova e due a Castelraimondo, vengono per chiedere informazioni su quello che stanno vivendo e su come poter fronteggiare la situazione e a chi si devono rivolgere. Sono comprese situazioni emergenziali».
OSSERTVATORIO-DI-GENERENel giorno della Festa della Donna questi dati non sono certo un messaggio di speranza. Ma di certo un incentivo alla consapevolezza che c’è moltissimo da fare e che ognuno di noi può e deve fare qualcosa. A partire dai più giovani. «Innanzitutto devono informarsi – sottolinea Claudia Santoni dell’Osservatorio di genere – capire bene come agisce la violenza di genere e ai primi segnali che hanno su una relazione che propone una disparità e che trasforma le dinamiche in maniera strana, rivolgersi subito agli sportelli». In aumento la violenza di genere online: «Coinvolge ancora di più le giovani generazioni e ci lavoreremo in maniera anche più specifica».
Proprio per affrontare fin tra i giovanissimi la violenza di genere è nato “Genere-Azione: ciak si gira contro la violenza! Dal dialogo al fare prevenzione”. Il progetto ha visto la realizzazione di “Bona” un video spot con l’obiettivo di prevenire la violenza di genere promuovendo cambiamenti nei comportamenti socio-culturali, per eliminare pregiudizi, costumi, e decostruire gli stereotipi che riguardano i ruoli maschili e femminili. «Un prodotto di qualità – sottolinea Claudia Santoni – con il regista Francesco Filippi. Al centro l’idea del corpo, corpo femminile perchè la corporeità femminile condiziona la vita di tutti e tutte a partire dall’adolescenza. Poi il corpo maschile che comunque può essere oggetto di mercificazione e stereotipi».

 

 

No agli stereotipi, sì al dialogo Ci pensa “Bona” (Video) lo spot contro la violenza sulle donne



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