La fiaccolata per le vie del centro storico di Cingoli
All’ospedale mancano i posti letto che gli spettano, i cittadini protestano con una fiaccolata. E’ questa la manifestazione che si è tenuta ieri sera a Cingoli quando, dopo la festa per l’Epifania in piazza Vittorio Emanuele II, circa 500 persone si sono incamminate lungo tutto il centro storico con le fiaccole in mano per chiedere alla Regione il ripristino immediato dei posti letto mancanti. L’iniziativa, ideata dal sindaco Michele Vittori, è supportata dalla delibera della Regione del 2016 che assegna alla struttura cingolana un totale di 40 posti letto (circa 20 in più rispetto al massimo prestabilito per gli ospedali di comunità). Dopo la scorsa estate, 20 di questi posti letto erano stati tagliati per motivi legati alle ferie del personale, senza però essere reintegrati con l’arrivo dell’autunno. La protesta segue la decisione regionale di spostare l’ospedale di Cingoli nel territorio di Area vasta 3 (precedentemente la struttura faceva parte dell’area 2). Anche questa scelta è andata di traverso alla giunta comunale, come spiega il vice sindaco con delega alla Sanità, Filippo Saltamartini. «Il nostro è un ospedale di comunità che ha una funzione piena di ospedale in riferimento ad Ancona. Ora quale sarà l’identità dell’ospedale di Cingoli in riferimento all’Area vasta 3? C’è il sospetto, considerando anche la questione dei posti letto conquistati grazie alle nostre proteste e poi tagliati, che vogliano abbassarci di rango. In Area vasta 3 saremo prettamente ospedale di comunità. E’ un bene che, come pare, verremo considerati area disagiata per un pronto soccorso, ma non basta. Noi abbiamo bisogno del pronto soccorso e dei 40 posti letto, altrimenti chi ci viene più in questa struttura? I cittadini devono capire che quello che abbiamo se lo sono conquistati da soli, grazie alle manifestazioni ad Ancona e nel territorio. La nostra posizione non è politica, ma solo in funzione della difesa dell’ospedale». Lo stesso primo cittadino Vittori ribadisce che «indipendentemente da chi governerà in Regione, noi non ci fermeremo finché non avremo riottenuto ciò che legalmente spetta all’ospedale di Cingoli. La Regione ha deciso un taglio del genere in un territorio colpito tra l’altro da un evento drammatico come il terremoto. Saremo sempre in prima linea per difendere ciò che ci spetta di diritto».
(Leo. Gi.)
Al centro, da sinistra, il sindaco Michele Vittori e il vice sindaco Filippo Saltamartini
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Questo che sta succedendo a Cingoli sta succedendo in tutte le Marche.
Vado a trovare una cara amica in ospedale a Civitanova dove è stata ricoverata d’ urgenza per una brutta caduta, spalla rotta,
bisogna intervenire con un intervento prima possibile….riesco a stare non più di 20 minuti ….non sopporto lo scempio che si sta facendo presso i nostri ospedali, si respira aria di deriva, entri ammalato esci morto x tutto quello che manca….ma possibile che state tutti zitti a subire di tutto….
Il Tribunale dei diritti del malato dell’ospedale si è attivato?
Da Cingoli arrivano sempre notizie di ampliamenti, migliorerei, più letti (lunga degenza) per poi passare alle solite restrizioni di prontosoccorsi, letti per acuti e medici. Ammesso che ci sia rimasto qualcosa per la cura e interventi per acuti sia come reparto medicina e reparto chirurgia. Già tre anni fa all’incirca facevo notare che un signore sentitosi male è stato portato a perdere tempo al Punto di Primo Soccorso di Cingoli dove potevano decidere solo di trasferirlo a Macerata dove c’era il reparto medico d’appoggio. E’ arrivato morto.