Tutto pronto a Mogliano per l’inaugurazione dopo il restauro e la riapertura al pubblico dell’Autopalace, l’antico edificio in stile liberty, originariamente autorimessa della gloriosa linea di trasporto pubblico Mogliano-Corridonia-Macerata, che ha contribuito molto dagli inizi del Novecento allo sviluppo del territorio. L’appuntamento è in programma domenica 5 gennaio alle 16 con il sindaco Cecilia Cesetti che taglierà il nastro della nuova vita dell’edificio, riconvertito a spazio polifunzionale. Il suo recupero è stato possibile grazie ai fondi provenienti dagli sms solidali donati dagli italiani per la ripartenza dei comuni coinvolti nel cratere sismico. L’Autopalace rappresenta in virtù della sua centralità a ridosso del centro storico un luogo di incontro per tutte le associazioni del paese e per tutti i cittadini. Alcuni spazi sono destinati ai maestri artigiani di Carteca – Bottega Intreccio, fiore all’occhiello del paese.
All’inaugurazione dell’Autopalace seguirà alle 16,30 la Festa dei nuovi nati, una nuova iniziativa pensata e voluta dall’Amministrazione comunale, per dare un messaggio di benvenuto ai nuovi nati moglianesi nel corso del 2019. L’evento rappresenta «un momento di accoglienza gioiosa e un saluto collettivo ai neo genitori e ai nuovi nati – si legge in una nota dell’Ente -. Il benvenuto ai bambini e alle bambine vuol essere il riconoscimento condiviso della ricchezza che ogni nuovo nato porta alla comunità. Questo incontro rappresenta, unitamente alla cerimonia di consegna della Costituzione ai diciottenni di Mogliano, una concreta opportunità per l’Amministrazione comunale di essere vicina ai più piccoli e ai giovani, i quali sono l’espressione più immediata di tenerezza e di vitalità del paese. Ad allietare il pomeriggio sono previste animazioni da parte dell’associazione Nati per leggere e Nati per la musica, perché il primo interlocutore della pratica di lettura dei bambini è la famiglia e raccontare o leggere un racconto ad un bambino costituisce un momento fondamentale di comunicazione, soprattutto se il lettore è un genitore o una figura familiare».
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