Alessandro Maccioni, Roberta Stopponi e Alberto Tibaldi
Dalla scuola all’ambiente di lavoro passando alla comunità e anche ai primi mille giorni di vita. Sono questi i quattro ambiti di intervento su cui si concentrerà il dipartimento di Prevenzione dell’Area vasta 3. A presentarli nel dettaglio in questi giorni Alessandro Maccioni, direttore dell’Av3, Alberto Tibaldi, direttore del dipartimento e Roberta Stopponi, responsabile della struttura di “Epidomiologia e promozione della salute”.
Per ogni intervento sono individuati obiettivi di risultato attesa e gli indicatori per misurare qualità, impatto ed efficacia. «L’obiettivo è quello di consentire, nel lungo periodo, un effettivo e misurabile “guadagno di salute” della popolazione – spiega Maccioni -. Per perseguire tale obiettivo è fondamentale uscire dall’ottica ospedale-centrica dando impulso ad una estensione capillare degli interventi di promozione della salute sul territorio, nello specifico nei diversi setting di vita comunitaria quali la scuola, i luoghi di lavoro, le comunità locali e gli ambienti sanitari e socio sanitari». Stopponi e Tibaldi hanno evidenziato che «gli interventi di promozione della salute, per essere efficaci, devono saper promuovere negli individui la capacità di cambiamento, favorendo scelte di salute consapevoli e orientando al mantenimento di uno stato di benessere psicofisico, relazionale e sociale».
Gli interventi sono contenuti nel Piano integrato locale (Pil), che guarda all’ottica interdipartimentale e di condivisione tra i settori interni ed esterni al sistema sanitario in modo da favorire una pianificazione condivisa. A occuparsi del piano il Gruppo tecnico di coordinamento del Piano regionale della prevenzione, a cui partecipano operatori del dipartimento di Prevenzione, delle Dipendenze patologiche, dei distretti sanitari, delle direzioni mediche ospedaliere e degli Ambiti sociali.
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Negli anni 80 per scarsità di fondi la prevenzione è stata smantellata in un lento processo concluso circa nel 2010. Ora cosa è cambiato? Forse ci sono i fondi? Oppure stanno arrivando altre convenzioni (che poi paghiamo sempre noi) con il privato?
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