Angelo Sciapichetti
«La documentazione per il rinnovo della concessione per la captazione di 50 l/s dal Nera è pervenuta in Regione solo alla fine della scorsa settimana. Dovrà pertanto essere valutata dagli uffici e soprattutto dovrà ottenere il nulla osta dall’ente Parco dei monti Sibillini, presupposto per poter procedere al rilascio dell’atto da parte della Regione. Stupisce che il sindaco di Macerata non conosca l’iter della procedura, preferisco pensare che sia stato informato male». Non ci sta l’assessore regionale Angelo Sciapichetti alle accuse che sono piovute addosso a palazzo Raffaello ieri da parte del primo cittadino Romano Carancini, per quanto riguarda il rinnovo della concessione per la captazione di 200 litri/secondo (contro i 150 litri/secondo) che permetterà all’acquedotto del Nera di raggiungere anche i nuovi cinque Comuni allacciati: Treia, Appignano, Montecassiano, Montefano e Osimo. Il sindaco di Macerata aveva parlato di un ritardo inaccettabile da parte della Regione, senza il rinnovo infatti i nuovi arrivati non potranno di fatto utilizzare quell’acqua. E ora Sciapichetti rilancia la palla nel campo avversario, spiegando che la documentazione necessaria è arrivata solo pochi giorni fa. «Pensavo che la Regione fosse stata chiamata in causa anche per l’impegno profuso dall’ufficio e dal sottoscritto attraverso incontri, confronti e riunioni varie per portare l’acqua a casa delle famiglie dei 5 Comuni interessate – continua Scipichetti – come i sindaci dei comuni sanno ad iniziare dal primo cittadino di Montecassiano Leonardo Catena. Di veramente clamoroso nell’Aato 3 c’è il fatto che nella provincia di Macerata ci sono ancora almeno 13 gestori laddove tutte le altre provincie marchigiane hanno adottato da anni il gestore unico del servizio integrato in ottemperanza a tutta la normativa di settore ciò nonostante le dichiarazioni ufficiali fatte a tutti i livelli a metà 2016 di arrivare entro il dicembre dello stesso anno al gestore unico.
Per il territorio dell’autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale sono stati ipotizzati due interventi strategici di cui quello ricadente nelle Marche è il cosiddetto “Anello dei Sibillini” che nasce dalla volontà condivisa di ministero dell’Ambiente, Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale e della Regione. L’anello prevede una serie di interventi per interconnettere e completare le reti acquedottistiche delle Aato3 – 4 e 5 (indicativamente di riferimento per le province di Macerata, Fermo e Ascoli) e tra questi riveste particolare importanza il completamento dell’acquedotto del Nera, l’incremento dei punti di captazione e alcuni depuratori, oltre alle interconnessioni vere e proprie. L’intero intervento ammonta a circa 230 milioni di euro e al momento il finanziamento è pari solo a 6.100.000 euro per la progettazione di alcuni tratti». In conclusione Sciapichetti conferma che la Regione «farà di tutto per quello che è di sua competenza per affrettare le procedure perché sa bene quanto importante sia non solo rinnovare la concessione di 50 l/s ma soprattutto aumentarla per consentire all’acquedotto del Nera di assolvere fino in fondo alla sua mission che è quella di arrivare a servire i comuni costieri sia della valle del Potenza che di quella del Chienti così come il presidente e il nuovo cda correttamente chiedono».
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Sciapichetti non sa che Carancini parla con i fatti.
Ecco a cosa è servita la tariffa unica che l’AATO3 ha fortemente voluto con conseguente notevole aumento alle tariffe per la pessima acqua fornita a Civitanova attinta da pozzi locali in prossimità del Chienti e dell’Ete-morto del Tennacola!!! A finanziare le condotte per portare l’acqua minerale del Nera fino ad Osimo passando per Recanati anziché proseguirle (per appena una quindicina di chilometri) lungo la valle del Chienti da dove proviene (purtroppo fermandosi a Sforzacosta/Pollenza) in modo da rifornire Civitanova, la maggiore città dell’AATO3, e tutto l’interland (Morrovalle-Trodica, Montecosaro, ecc). Questo la dice lunga sullo “spessore” politico degli amministratori di Civitanova.
Non conoscere l’iter non è un caso particolare, limite, dell’essere male informati?