Condo’ e Marocchi chiudono Overtime
con le storie di chi ha cambiato il calcio

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Il giornalista e scrittore Paolo Condo’

 

di Leonardo Giorgi (foto di Fabio Falcioni)

Uno ha fatto la storia del giornalismo sportivo, l’altro quella della Juventus. Entrambi volti di Sky, entrambi protagonisti della chiusura della nona edizione del festival Overtime di Macerata. Lo scrittore Paolo Condo’ e l’ex giocatore e opinionista Giancarlo Marocchi hanno raccolto applausi e domande agli Antichi forni del centro, in un percorso tra i numeri e i volti che hanno fatto la storia del calcio.

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A destra Giancarlo Marocchi, ex giocatore della Juventus e del Bologna

«Sulle spalle ho indossato praticamente tutti i numeri in carriera, tranne il numero 1 – racconta Marocchi -. A un certo punto, alla Juve, quella numero 10 che era stata di Platini e che dopo sarebbe andata a Baggio e Del Piero è stata anche sulle mie spalle. Al museo dell’Allianz Stadium sono stati carini e, nella sezione dedicata ai calciatori con più presenze nel club, hanno messo anche la mia numero 10». Detto questo, gli organizzatori del festival hanno consegnato all’ex giocatore proprio una maglietta numero 1 (color verde Overtime) per ottemperare alla mancanza. Marocchi ringrazia e risponde alle domande sulla sua carriera tra Juventus e Bologna, grazie alla quale ha potuto vedere giocare tra i suoi compagni e tra i suoi avversari anche quei campioni che hanno disegnato concezioni diverse di calcio con le loro giocate. «Maradona non è paragonabile a nessun altro – spiega – perché era su un altro livello rispetto a tutti noi umani. Era su un altro piano, è stato un giocatore del Napoli, ma vederlo giocare era una gioia per tutti, anche quando ci batté 5-3 a Torino. Su quel livello ci metto anche Baggio, un giocatore che si è fatto amare da tutti perché aveva qualcosa di diverso dal resto». Un ricordo anche alla coppia Agnelli-Boniperti, autori di alcune delle pagine più brillanti della storia della Juventus. «Erano due persone eccezionali. Non ti avvicinavi a loro se non ti salutavano, avevamo tutti un po’ timore della loro grandezza. Boniperti fu un grande manager e Agnelli aveva una stima incredibile per lui. Lo stesso Boniperti riuscì a fare una grande Juventus senza chiedere direttamente giocatori all’Avvocato. L’unica richiesta esplicita fu Platini».

Overtime_PaoloCondo_FF-7-325x216Volti e storie che hanno cambiato lo sport anche nell’intervento di Paolo Condò, che a Overtime ha presentato il suo libro “La storia del calcio in 50 ritratti”, impreziosito dalle suggestive illustrazioni di Massimiliano Aurelio. «Scegliere solo 50 personaggi è stato difficilissimo – spiega il giornalista – ma alla fine ho scelto di inserire alcuni dei grandissimi, più alcuni che, a prescindere dai meriti sportivi o dal ruolo, hanno cambiato questo sport». Nel libro infatti, oltre a Pelé, Maradona, Cristiano Ronaldo, Messi e soci figurano anche Jean-Marc Bosman («Tecnicamente trascurabilissimo, ma protagonista delle sentenza che ha cambiato il calciomercato per sempre») e Pierluigi Collina («Fu così importante che addirittura prima di lui il videogioco Fifa neanche dava un volto all’arbitro. Lui è stato il primo a comparire in un videogioco»). Sintesi perfetta è la vita e il personaggio di Francesco Totti, con cui Paolo Condò ha scritto una biografia campione di vendite. «La vita di Totti a volte è simile a quella di un recluso. Non può farsi vedere in giro per Roma, per via di un affetto smodato che riceverà per sempre. C’è un episodio che racconta quello che significa Totti per la capitale. Francesco, come d’abitudine, qualche anno fa andò nel carcere di Rebibbia per visitare le persone e confrontarsi con loro. Mentre parlava erano tutti composti a starlo a sentire, tranne un ragazzo di 20-22 anni che continuava a dirli “Oh Francé, quando facciamo le foto dopo io voglio farla per primo eh! Mi raccomando, per primo io!”. Francesco gli disse di stare tranquillo che tanto l’avrebbe fatta con tutti, ma lui continuò a ripetere di volerla fare per primo. A fine incontro, arrivò il momento foto e gli altri compagni di carcere si misero a ridere e lasciò passare il ragazzo per farsi la foto prima di tutti. Francesco era troppo curioso e allora gli disse “Senti, adesso però devi dirmi perché volevi farti la foto prima di tutti”. E il ragazzo rispose “Eh Francé, io dovevo uscì dal carcere una settimana fa, ma appena ho saputo che venivi tu so’ voluto rimanere dentro sette giorni in più. Quando me ricapita de famme na foto con te?”. Questo è Totti per la città di Roma».

Il festival si chiude così e dà appuntamento alla decima edizione di Overtime tra un anno. Il tema scelto? I tempi: quelli che cambiano, quelli di gioco, quelli moderni, quelli di una volta e quelli da record.

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Il giornalista Marco Pastonesi, invitato sul palco dall’amico Paolo Condo’

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L’annuncio dell’organizzatore Michele Spagnuolo, il tema della prossima edizione sarà “I tempi”

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