di Giacomo Gardini
Mettersi alla guida di un veicolo ubriachi o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti rappresenta un rischio per se stessi e per la collettività. Più di mille controlli con l’etilometro ogni anno, oltre duecento incidenti stradali segnalati, nonché un sostanzioso incremento a livello nazionale di quelli legati all’articolo 186 del codice stradale: l’Arma di Tolentino si è mossa per sensibilizzare la cittadinanza nei confronti di una problematica che incide molto anche a livello locale, aiutandola a comprendere le reali conseguenze di comportamenti sconsiderati su strada. Nel Maceratese l’estate ormai al termine verrà tristemente ricordata per i numerosi casi di sinistri stradali, avvenuti in gran parte lungo la superstrada, e che hanno coinvolto soprattutto motociclisti. Basti pensare che a livello nazionale, un quarto degli incidenti avvenuti sono stati causati dall’assunzione preventiva di bevande alcoliche o sostanze stupefacenti. In questo caso, esistono due articoli del codice della strada, il 186 e 187, che prevedono sanzioni restrittive. Inoltre, dal 2016, esiste il reato di omicidio stradale, il che necessita di un’attenzione ancora maggiore da parte dello Stato nei confronti di chi viene sorpreso alla guida in condizioni simili. L’articolo 186, in particolare, regola ogni genere di casistica nel caso di guida in stato di ebrezza. Le multe, solitamente, corrispondono al doppio del minimo o a un terzo del massimo, come vedremo.
Con un tasso alcolemico inferiore allo 0,5 si può stare tranquilli, ma una volta superata questa soglia scattano le sanzioni. Dallo 0,5 allo 0,8 di tasso di alcol nel sangue la sanzione amministrativa può andare da 527 a 2.108 euro, con la possibilità della sospensione della patente da tre a sei mesi. Dallo 0,81 all’1,5 non si tratta più di una sanzione amministrativa, ma penale. E’ prevista una multa che può andare dagli 800 ai 3.200 euro, l’arresto fino a sei mesi e la sospensione della patente di guida da sei mesi a un anno. Inoltre, scattato il penale, le visite mediche saranno periodicamente obbligatorie. Dall’1,5 a salire la multa varia da 1.500 a 6mila euro, l’arresto da sei mesi a un anno e la sospensione della patente da uno a due anni. In casi simili, se la macchina è di proprietà del conducente, il mezzo sarà confiscato. Se invece è di terzi, la durata della sospensione della patente è raddoppiata da due a quattro anni. Se l’infrazione viene commessa due volte nel corso del biennio di sospensione, scatta la revoca della patente a vita. L’articolo 187 invece regola la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope. In questo caso specifico, le sanzioni corrispondono a quelle del corrispettivo dall’1,5 a salire in caso di ebrezza. Un fenomeno molto presente a livello italiano. L’invito dell’Arma è quello di divertirsi con criterio: bere soltanto in compagnia di chi siamo certi non consumerà alcol durante la festa. Minori e neopatentati devono sempre avere un tasso alcolemico pari a zero. Il minorenne sorpreso alla guida con tasso alcolemico superiore non potrà ottenere la patente prima dei 19 anni, dopo i 21 nel caso in cui oltrepassi lo 0,5. In casi come questi, sottolineano gli uomini dell’Arma di Tolentino, è compito dei carabinieri riferire del disagio agli organi competenti, servizi e assistenti sociali, centri specifici, nella tutela del futuro del minore. La speranza è che i genitori si confrontino con i propri figli sull’argomento. In occasione di feste, i carabinieri stringono una cinta di controlli, oltre a fare accertamenti negli esercizi che sono nelle vicinanze.
Cosa costituisce sempre illecito penale? Rifiutarsi di sottoporsi all’alcol test, come specificato dal 186 comma 7, perché pari a un’ammissione di ubriachezza, punito con il massimo della pena. Questo perché il codice stradale non ammette l’innocenza a prescindere, bensì la colpevolezza. Il conducente fermato può chiedere di effettuare l’alcol test in ospedale, che nel caso di un sinistro o di un omicidio stradale sarà sempre obbligatorio. Nel caso di omicidio stradale, parliamo di una via di mezzo tra quello colposo e quello volontario: per chi lo causa in seguito all’abuso di alcol o sostanza stupefacenti, le conseguenze saranno le stesso di quello colposo. Pene minimali nel caso di lesioni gravi o gravissime, pene detentive nel caso di morte o di un tasso alcolemico superiore allo 0,8. In flagranza di reato, l’arresto è obbligatorio. Sarà escluso invece il carcere se il conducente presta soccorso al malcapitato o è d’aiuto alle forze dell’ordine. Scattano le aggravanti in caso di fuga, guida senza patente, o sospesa, o con un mezzo non assicurato. Se il conducente risulta positivo a sostanze stupefacenti, in caso di omicidio stradale e fuga, la patente revocata non potrà essere ripresa prima di 30 anni. «La nostra unica intenzione è quella di sensibilizzare la cittadinanza su un problema quantomai attuale – sottolinea il comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolentino, il capitano Giacomo De Carlini -. Guidare in condizioni psicofisiche alterate comporta un immenso fattore di rischio per sé stessi e per gli altri. E’ importante ci sia coscienza e consapevolezza sull’argomento, in modo da comportarsi in maniera accorta su strada».
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