Edoardo Marabini
«Le parole dell’audio di Noemi Tartabini mi meravigliano e, oltre a rappresentare una grave questione politica, sono una ferita alla nostra memoria storica». Sono le parole di Edoardo Marabini, candidato sindaco del centrosinistra a Potenza Picena. Non accenna a placarsi dunque la polemica che ha investito la sindaca di Fratelli d’Italia, anche lei candidata alle prossime amministrative, dopo la celebrazione istituzionale del 25 aprile. Anzi, la vicenda entra a gamba tesa nella campagna elettorale. La prima cittadina in audio inviato alla sua squadra aveva detto: «Se il 26 maggio avremo la conferma e la fiducia dei cittadini per proseguire questo percorso, questo è l’ultimo anno che verrà fatto il 25 aprile sul nostro territorio». Una presa di posizione forte contro l’Anpi e alcuni partigiani presenti alla cerimonia, che secondo Tartabini avrebbero interrotto l’inno nazionale con “Bella ciao”. Tanto che la sindaca aveva parlato di un attacco alle istituzioni e aveva bollato alcune appartenenti all’associazione dei partigiani come «persone fanatiche e disturbate».
Noemi Tartabini
«Non vi è stato alcun attacco alle istituzioni – ribatte oggi Marabini – Due canti spontanei sono partiti quasi all’unisono e con la stessa partecipazione, trasporto ed emozione: coloro che hanno intonato Bella Ciao hanno poi cantato il nostro inno Nazionale. Io stesso, terminata la celebrazione, ho avuto modo di dialogare con Noemi Tartabini al fine di accordarci per un dibattito pubblico e non ho notato, né la stessa mi ha riferito, alcun tipo di disappunto per la sovrapposizione dei due canti. Ciò che colpisce maggiormente è che a pronunciare queste parole sia stata il sindaco facente funzioni. L’Anpi rappresenta una associazione di persone che si impegnano quotidianamente per mantenere viva la memoria storica della liberazione dal fascismo e delle radici della nostra Costituzione. Costituzione che viene violata ogni volta che l’avversario politico viene considerato, come nell’appello finale che si ascolta nell’audio, un nemico da abbattere, da disprezzare e da vincere. In questa vicenda è emerso con tutta la sua forza un aspetto molto attuale della vita politica: si vive ogni periodo amministrativo con il rancore e la voglia di rivincita senza aver riguardo dei problemi reali della comunità. E’ proprio per cambiare questo modo di far politica che ho deciso di accettare la candidatura a sindaco propostami da diversi cittadini. Crediamo sia necessario riscoprire i valori della Costituzione (quella vera) che come sosteneva Calamandrei è “un testamento di centomila morti” e vede la sua nascita ideale “nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati”. Per questo è necessario – conclude Marabini – celebrare ogni giorno il 25 Aprile, tramite una amministrazione che sia uno specchio fedele della Costituzione e sappia ascoltare e dare voce a tutti i cittadini, nessuno escluso».
Parlate di storia....ma quando mai la storia insegna qualcosa...
deve essere esclusa da ogni partito
ma de che ? E' una celebrazione di parte e non rappresenta gli Italiani nella loro totalità
Io sono molto orgogliosa di Edoardo Marabini ...!
Noemi Tartabini la banalità del male
Dovrebbe ferire la memoria di tutti!
Il 25 aprile è stata la liberazione dell'italia dalla dittatura FASCISTA e non è di PARTE come qualche tarato vuole farci cedere infatti alla rivolta parteciparono: comunisti, democristiani, partito d'azione, liberali socialisti cattolici preti. Non parteciparono contro chi aveva ucciso milioni di persone gli amici e i simpatizzanti della Meloni.
Agli scienziati, molto aggressivi e diversamente educati, del gruppo un po' di cronologia:l 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l'insurrezione generale, entro il 1º maggio tutta l'Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile), 27 aprile fucilazione di Mussolini il 1º maggio il generale delle SS Karl Wolff e il comandante in capo della 10ª armata tedesca, Generale Heinrich von Vietinghoff, dopo lunghi negoziati segreti e non autorizzati con gli Alleati, ordinano a tutte le forze tedesche in Italia di cessare le ostilità e firmano un documento di resa incondizionata, 7 maggio suicidio di Hitler e firma della resa senza condizioni da parte della Germania: 2 settembre anche il Giappone firma la resa. Et PAX FUIT. Questo è il giorno che, a avviso mio, di povera ignorante laureata cum laude, andrebbe veramente festeggiato
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…tra date e date e riferimenti “storici”, qualcuno dimentica la guerra civile, prima e dopo il 25 aprile, mi sa..eh!? gv