di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)
«Con la creazione del Casep, adesso Regione, Ufficio Ricostruzione ed altri enti ed istituzione pubbliche non potranno dirci che la provincia di Macerata non ha aziende dimensionate per affrontare la ricostruzione pesante e leggera post sisma». Pacifico Berrè, responsabile del settore edilizia di Confartigianato Macerata, Fermo ed Ascoli (dopo la recente unificazione), annuncia con un pizzico di orgoglio la nascita del consorzio che mette assieme piccole e medie imprese artigiane del territorio che, in sinergia e attraverso questo strumento, si propongono come punto di riferimento nel campo dell’edilizia per affrontare la ricostruzione.
Al momento sono 15 le aziende che hanno aderito, ma è solo il primo passo, visto che l’attività del Casep è ripresa solo sul finire dello scorso anno. Due gli appalti che sono in opera per un importo di 450 mila euro. Il target di chi già partecipa al consorzio legato strettamente a Confartigianato è quello di imprese di piccole dimensioni, con un a media di tre dipendenti e che al momento coinvolge una quarantina di lavoratori. Interessante il fatto che la certificazione Soa di cui dispone, cioè quella documentazione necessaria per partecipare agli appalti, è di un milione e 500mila euro, che consente grazie alla maggiorazione del 20% prevista dalla legge però di partecipare ad appalti per lavori sino a 1 milione e 800 mila euro. Quindi grandi opere di ricostruzione che riguardano borghi, quartieri interi e non solo case private, il cui costo, di norma, tra demolizione e ricostruzione oscilla tra i 4/500mila euro.
Mario Antinori, Giovanni Salvucci, Pacifico Berre’, Renzo Leonori, Paco Bravi, Demetrio Mucci e Francesco Bravi
«Mancava la casella dell’associazione di imprese che da sempre ci veniva chiesta dalla Regione, dal responsabile dell’Ufficio ricostruzione, Spuri – afferma ancora Berrè – adesso questo vuoto è stato colmato. E’ nato il Casep, consorzio libero, autonomo, indipendente composto da tutte imprese che sono nate e operano nella provincia di Macerata. Gestite da persone che sono del territorio, che sono conosciute e che consentirà alle imprese che vi faranno parte di partecipare da protagonisti alla ricostruzione post sisma. Da parte nostra promoviamo e spingiamo verso questa struttura, anche perché composta per due terzi da aziende associate a Confartigianato, ma soprattutto perché può portare solo vantaggi alle imprese artigiane di piccole dimensioni che, altrimenti, rischierebbero di restare escluse dai lavori della ricostruzione». La sede legale del consorzio è ad Urbisaglia: il Casep è consorzio artigiano, società cooperativa iscritta al registro imprese di Macerata ed ha tutte le attestazioni operative per lavorare sulla ricostruzione: dall’anagrafe antimafia e degli esecutori alla white list ed alla soa. In molti casi le imprese di piccole dimensioni non posseggono questi requisiti e sono escluse dalla partecipazione alle gare di appalto. In questo modo, entrando nel consorzio, beneficeranno di tali attestati perché a risponderne sarà direttamente il Casep.
«Del consorzio già fanno parte imprese di Caldarola, San Ginesio, Belforte – ha sottolineato il presidente del Casep, Giovanni Salvucci – che operano nei più svariati rami: edilizia, impiantistica, lavori stradali, movimento terra, demolizioni. E’ un’opportunità per tante pmi che altrimenti hanno difficoltà ad acquisire commesse importanti perché hanno uno o due dipendenti o non hanno gli attestati necessari per partecipare alle gare. In questa maniera, invece, le aziende pur proseguendo nella loro attività lavorativa, entrando nel consorzio potranno accedere a lavori più grandi realizzandone per la loro parte di specializzazione. Più aziende che si presentano assieme alla committenza danno un segnale di solidità maggiore. Anche perché, in caso di successiva rinuncia di un’azienda del consorzio al lavoro questa verrà sostituita con un’altra sempre dentro al Casep. In questo modo c’è la certezza da parte del committente che il lavoro verrà completato e non si bloccherà mai. Il Casep diventa unico contraente dell’appalto che poi suddivide ai soci. Non nella forma di sub appalto che viene spesso utilizzata dalle grandi imprese nazionali ma i soci sono i veri protagonisti del loro stesso lavoro. Ciò facilita anche la strategia verso i fornitori per acquisti collettivi a costi più contenuti». Il presidente di Confartigianato, Renzo Leonori, ha infine ribadito la bontà della strada intrapresa con il consorzio Casep. «Se non ci si mette assieme tra aziende è impossibile poter anche solo partecipare ai bandi di gara per i grandi lavori della ricostruzione post sisma –ha affermato Leonori -. Fare sinergia è decisivo per l’obiettivo ricostruzione: l’edilizia, infatti, fa da traino ad altre 37 tipologie di lavoro ad essa collegata e questa la dice lunga sull’importanza che ha questo passaggio che completa l’offerta che Confartigianato offre ai propri associati, come lo sportello appalti, servizi e lavoro in cui ogni azienda può trovare le risposte adeguate alle sue necessità».
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Tutto bene però, per correttezza d’informazione e per non illudere le imprese, il CASEP può assumere lavori per un importo fino a €. 516.000,00 (OG I classifica II) che aumentato del 20% come per Legge arriva ad assumere appalti per un importo massimo di €. 619.200,00 e non come sopra detto per €. 1.800.000,00.