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Rilancio produttivo dopo il sisma:
primi bandi per 46 milioni di euro
Progetto ricerca Unicam con Enea e Cnr

FONDI UE - A Camerino l'annuncio dell'assessore regionale Bora. Sono state 363 le richieste di finanziamento per un investimento complessivo superiore a 225 milioni di euro e una stima di oltre mille occupati aggiuntivi. La maggior parte dei progetti sono stati presentati nei comuni di Tolentino, San Severino e dei centri maggiori dove si concentra la presenza delle imprese. Il rettore di Unicam ha annunciato la costituzione dell'Urt che servirà anche a sviluppare attività imprenditoriali nel settore della ricostruzione

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Il rettore Pettinari con l’assessore Bora

 

di Monia Orazi

Una pioggia di 46 milioni di euro nei primi cinque bandi emanati dalla Regione, per il rilancio produttivo delle aree colpite dal sisma, hanno finanziato 363 progetti in tutte le Marche, con i fondi europei Por Fesr 2014-2020. Ne beneficeranno 539 imprese, che attiveranno investimenti complessivi per 225 milioni di euro, con riflessi positivi sull’occupazione per circa un migliaio di posti di lavoro. I fondi sono gli stessi dell’asse 8 “Prevenzione sismica e idrogeologica, miglioramento dell’efficienza energetica e sostegno alla ripresa socio-economica delle aree colpite dal sisma”, che serviranno per il progetto delle piste ciclabili ed altri obiettivi messi all’indice dai comitati dei terremotati, che hanno sollevato dubbi sull’utilizzo prioritario delle risorse, per la ripartenza dei territori colpiti dal sisma. In provincia di Macerata, la più colpita della Regione con circa il 70 per cento dei danni concentrati nel suo territorio, sono state coinvolte dai bandi 228 imprese su 539, con 38 milioni e 400mila euro di contributi richiesti su un totale di 84milioni, per 114 milioni di euro di investimenti attivati dalle imprese. Sono i risultati presentati oggi pomeriggio nel corso di una conferenza stampa all’università di Camerino dall’assessore regionale alle attività produttive Manuela Bora, insieme alla funzionaria regionale Patrizia Sopranzi del settore “Innovazione, ricerca e competitività”. I fondi però hanno appena lambito la parte più colpita dell’entroterra maceratese.

unicam-pettinari-bora-bandi-terremoto-camerino-5-650x366SAN SEVERINO E TOLENTINO – Ecco la risposta della funzionaria Sopranzi alle domande dei giornalisti: «I progetti presentati sono in corso di valutazione, sono diffusi su tutto il territorio, anche nella parte alta montana, però la fascia più rilevante in cui sono stati presentati riguarda San Severino e Tolentino per il Maceratese, Acquasanta, Comunanza, Fabriano, Ascoli, anche se l’addensamento maggiore di progetti è in questi centri, piccoli comuni hanno presentato progetti significativi». «Sta per essere varato domani, con decreto del presidente della giunta Luca Ceriscioli – ha aggiunto Bora – un bando con risorse nazionali per piccole e microimprese, con incentivi anche di ventimila euro, per i diversi settori dell’artigianato e la pesca, per dare ai più piccoli la capacità di partecipare, grazie al supporto delle associazioni di categoria, in momenti come questo tutti gli interventi, di maggiore e minore entità, sono utili per dare risposte a chi è in difficoltà, l’approccio migliore non è quello del finanziamento a pioggia».

UNICAM – Accanto a loro il rettore Unicam Claudio Pettinari ha annunciato l’attivazione di due importanti centri di ricerca con Cnr ed Enea. Il primo l’Urt, unità interdipartimentale di ricerca presso terzi, sarà unico in Italia ed unirà i ricercatori di chimica, fisica e restauro dei beni culturali, per progetti nei settori dei materiali per la ricostruzione post sisma, recupero patrimonio culturale, materiali per la bioedilizia. Il secondo centro di ricerca, mette insieme l’Enea, partner privati imprenditoriali, sarà il centro interdipartimentale per l’innovazione e la conoscenza, per sviluppare prodotti biologici in vari settori (cibo e bevande, no food, farmaceutica, cosmetica, edilizia, materiali, beni culturali, infrastrutture di telecomunicazione, climatologia e meteorologia). «Unicam è fondamentale per la ripartenza di questo territorio – ha detto Pettinari – ci sono imprese che chiudono, assistiamo allo spopolamento, abbiamo operato nel segno della collaborazione con enti e istituzioni, partecipando con la squadra appositamente creata a numerosi bandi.

unicam-pettinari-bora-bandi-terremoto-camerino-2-650x366CONFINDUSTRIA – Vogliamo essere attori nello scenario delle possibilità future, per aggredire gli anni a venire ci siamo preparati prima». Positivo il giudizio degli imprenditori, come testimonia il presidente di Confindustria Macerata, Gianluca Pesarini: «Per l’azione 21 tra i nostri associati ci sono 27 aziende coinvolte nei progetti, per investimenti pari a 20 milioni di euro, incentivazione di sei milioni di euro. Per l’azione 23, che si è chiusa lo scorso 31 gennaio, hanno partecipato 24 imprese con due milioni e 715mila euro di incentivi. Questo dimostra che le nostre imprese sono molto attente, in equilibrio con il sistema integrato di formazione, culturale, su questo puntiamo molto. Per colmare il divario nelle zone più colpite dobbiamo essere capaci di far attecchire insediamenti produttivi in tutto il territorio, Confindustria si è spesa molto nel dire che occorre non solo la ricostruzione fisica, ma anche la crescita del tessuto economico e produttivo, per questo sono fondamentali le infrastrutture materiali ed immateriali. Dove ci sono insediamenti produttivi, resta anche la popolazione».
I BANDI – «Il successo registrato, in termini di domande pervenute, testimonia la voglia di ripartire e la determinazione delle comunità locali a programmare il proprio futuro», ha commentato l’assessore Bora, nell’illustrare i dati. Sono iniziate le istruttorie per valutare la qualità dei progetti. Caratteristica dei bandi Fesr è quella della “trasversalità”, intesa come opportunità di investimenti e incentivi ad assumere. Un bando sostiene la competitività delle filiere produttive del Made in Italy (Intervento 23.1.1) sistema agroalimentare, salute e benessere, meccatronica, casa e moda. Le richieste pervenute puntano a rafforzare la tracciabilità delle produzioni e il marketing, l’internazionalizzazione dei prodotti, a investire sul risparmio energetico, con la realizzazione di ambienti di vita domotizzati e controllati da remoto. Sono arrivati 67 progetti da 219 imprese, per 17 milioni e 400mila euro di contributi, tra queste 72 sono della provincia di Macerata. Si stimano circa duecento assunzioni per questi progetti. Un secondo promuove i nuovi insediamenti produttivi nelle aree colpite dal sisma, gli ampliamenti e le ristrutturazioni degli stabilimenti già esistenti e la diversificazione dei processi aziendali (Intervento 21.1.1). È il settore che promette più investimenti (56,7 milioni) e assunzioni (800 lavoratori). Il bando si è chiuso in soli cinque giorni, sufficienti a drenare tutte le risorse stabilite: 235 i progetti pervenuti. Tra gli esaminati si segnalano quelli che puntano sulla realizzazione di blocchi per muratura di tamponatura a base di canapa e calce (con elevate prestazioni termiche e acustiche ed eccezionale regolazione di umidità), il trattamento dei rifiuti tradizionali con nuovi impianti tecnologici, l’utilizzo delle moderne tecnologie di industria 4.0. Sono 123 le imprese che hanno presentato domanda in provincia di Macerata. Un altro bando favorisce la nascita e la crescita delle imprese sociali nel settore dei servizi alla persona nelle zone terremotate (Intervento 22.1.1), dove un quarto della popolazione è composta da anziani, in larga parte non autonomi. Anche qui si incentivano soluzioni tecnologiche per l’assistenza a distanza delle persone, la prevenzione e riduzione del rischio da patologie ricorrenti nella terza e quarta età. In totale sono 28 i progetti presentati, per un contributo di sei milioni e centomila euro, tra le imprese coinvolte 18 sono in provincia di Macerata. Le risorse del Fesr sono state poi concentrate sull’industrializzazione economica dei risultati della ricerca prodotta nell’area del sisma (Intervento 19.1.1). Le proposte di investimenti pervenute segnalano un elevato livello tecnologico (quattro aziende sono peraltro iscritte alla sezione speciale delle startup innovative). Gli ambiti dei progetti riguardano il confort e la sicurezza degli ambienti di vita (Internet of things), l’automazione dei processi produttivi, l’ecosostenibilità e la salubrità dei prodotti. Il bando ha stanziato 11 milioni e 100mila euro, di cui due milioni e centomila euro sono stati destinati specificatamente alle aree del cratere, con circa una trentina di assunzioni previste. Sono quattro su un totale di 14, le imprese coinvolte in provincia di Macerata. Un ultimo bando, che scade il prossimo tre aprile alle 13 (Manifattura e lavoro 4.0, azione 1.3) sostiene l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali nelle micro e piccole medie imprese dell’area terremotata, con una cifra complessiva di un milione 900mila euro, per circa quaranta assunzioni stimate. Sono venti le imprese che hanno presentato i progetti, di queste 11 della provincia di Macerata.

(Ultimo aggiornamento alle 19,05)



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