Khalid Khalid e il cantiere in cui stava lavorando
Khalid Khalid aveva la giusta formazione. Sono i sindacati Fenal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil a rendere noto che l’operaio di 50 anni, originario del Kuwait e residente a Camerino, morto il 30 gennaio scorso in un cantiere della ricostruzione a Matelica dopo un volo di 15 metri dall’impalcatura, aveva seguito il percorso di formazione. Una circostanza già riportata da Cronache Maceratesi, e riferita dal legale dell’indagato, l’avvocato Corrado Zucconi. Il giorno in cui si era consumato il dramma, erano stati gli stessi sindacati a dire che l’uomo non era formato come prescrive la legge, ma dalle successive verifiche è emerso il contrario. «Crediamo fermamente – commentano i sindacati – che la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro rimanga una delle leve più importanti per contrastare un’emergenza sociale di un Paese che non si può definire civile con tre morti al giorno sul lavoro. Per questo in edilizia ci siamo dotati di un ente bilaterale come la Scuola edile per garantire a tutte le realtà aziendali di accedere in modo agevole ai percorsi formativi. Ci auguriamo che le indagini su quanto accaduto si chiudano in tempi brevi, per la dignità della sua famiglia e per la serenità di una realtà produttiva del settore edile che da sessant’anni occupa decine di lavoratori del territorio maceratese».
‘Regolare formazione dell’operaio morto’ Spunta un secondo indagato
«Khalid primo morto nei cantieri post sisma, non aveva la dovuta formazione»
Lavori per la ricostruzione post-sisma: cade da un’impalcatura, muore operaio di 50 anni
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