Morte nel cantiere, c’è un indagato per omicidio colposo. Si tratta di un atto dovuto, che prescinde da eventuali responsabilità (da appurare nel corso delle indagini), per consentire di partecipare all’autopsia fissata per domani. La procura ha iscritto nel registro degli indagati il titolare dell’impresa di cui era dipendente il 50enne Khalid Khalid, che è morto ieri nel cantiere per la ristrutturazione di una palazzina danneggiata dal terremoto. La procura ha inoltre disposto il sequestro del cantiere e sarebbero emerse alcune irregolarità che comunque sono al vaglio degli inquirenti. L’incidente nel cantiere, il primo mortale avvenuto nelle opere di ricostruzione, è avvenuto intorno alle 9 di ieri mattina.
A quell’ora Khalid Khalid, originario del Kuwait e che risiedeva a Camerino, si trovava al lavoro su di una impalcatura della palazzina di via Caio Arrio quando è precipitato nel vuoto. Un volo di 15 metri che non gli ha lasciato scampo. Immediate le indagini dei carabinieri della Compagnia di Camerino e del Servizio prevenzione dell’Asur coordinate dal sostituto Enrico Riccioni. Disposta l’autopsia, che verrà svolta domani dal medico legale Roberto Scendoni. La procura ha iscritto nel registro degli indagati il titolare dell’impresa, come atto dovuto per consentirgli di partecipare all’autopsia con un proprio consulente. La morte di Khalid, operaio che da molti anni viveva in Italia ed era residente a Camerino, ha suscitato molte reazioni. I sindacati chiedono maggiore prevenzione e particolare attenzione in provincia in vista dell’inizio delle opere per la ricostruzione. In seguito alle prime indagini il magistrato ha disposto il sequestro del cantiere.
Lavori per la ricostruzione post-sisma: cade da un’impalcatura, muore operaio di 50 anni
«Khalid primo morto nei cantieri post sisma, non aveva la dovuta formazione»
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