di Gianluca Ginella (Foto di Fabio Falcioni)
Un anno «particolarmente impegnativo» il 2018 che ha visto i carabinieri impegnati «in prima persona su tutti i comuni della provincia» con un apporto «fondamentale e dimostrato dagli eccellenti risultati ottenuti nel corso di questi 12 mesi». Il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri ha voluto salutare i militari presenti in provincia (tutti gli ufficiali, i comandanti di compagnia e i comandanti delle stazioni) con un incontro che si è svolto nel pomeriggio al teatro della Filarmonica. Presente il prefetto Iolanda Rolli, e in seguito anche il questore di Macerata, Antonio Pignataro.
Una novità questo saluto di fine anno che è legato dalla volontà di ritrovarsi per una volta tutti insieme per chi fa un lavoro che lo porta ad andare sempre di corsa. Specie in un anno che ha visto i carabinieri impegnati nel fronteggiare casi importanti che hanno portato la provincia alla ribalta nazionale e mondiale: l’omicidio di Pamela Mastropietro e il raid razzista di Luca Traini. Un anno in cui i carabinieri (al 30 novembre) hanno arrestato 205 persone, mentre le denunce sono state 2.445. Inoltre c’è stata una «riduzione dei reati che attesta anche una qualità dell’azione di controllo del territorio posta in essere da tutti voi. Noi tuteliamo un bene fondamentale che è quello della sicurezza. Sviluppo economico e cultura possono avvenire se garantiamo prima di ogni cosa la sicurezza. Siamo un avamposto dello Stato» ha detto il colonnello Roberti.
I reati sono scesi del 15,8% in provincia da 9.477 del 2017 a 7.982 quest’anno (al 15 dicembre) significa 1.495 reati in meno. I carabinieri si sono occupati di 6.912 di questi reati (l’87%), gli autori sono stati scoperti per 1.871 reati. Le violenze di genere sono invece aumentate. Sono state 110 tra maltrattamenti in famiglia (55), stalking (35 casi) e violenze sessuali (20 episodi). L’aumento di questi reati è del 39,2% rispetto al 2017 quando erano stati 79 gli episodi di violenza di genere. Sette gli arresti e 114 le denunce (più 40% rispetto al 2017) per questo genere di reati.
Sono state invece 37 le rapine, 14 scoperte, 3.093 i furti (242 scoperti con una media del 7,8% superiore a quella nazionale che è del 5%). 651 le truffe, 146 scoperte (media del 22,4% mentre quella nazionale è del 14,4%). I furti sono scesi del 22,1% da 3.971 nel 2017 a 3.093 quest’anno. Meno 6,4% i furti nelle case, meno 23% i colpi nei negozi, meno 35,5% i furti su auto in sosta, meno 23,3% i furti di auto e meno 47,5% i furti con strappo. In aumento invece i furti con destrezza saliti da 211 a 222. Droga: 97 gli arresti, erano 60 nel 2017 (più 61,7%) 225 le denunce.
Il colonnello Roberti ha sottolineato come i carabinieri siano in prima linea anche perché vivono sul territorio E infatti un centinaio di militari, «un quarto del provinciale, vive nei moduli abitativi provvisori. Significa che noi ci siamo sempre stati e sempre ci saremo. Ci saremo sempre per i cittadini, a volte sacrificando le nostre famiglie, il nostro tempo libero. Importantissime le operazioni svolte per numero e qualità, ma complimenti li faccio a tutti quelli che ogni mattina tolgono il ghiaccio dall’auto di servizio, come accade in questi periodi, e si mettono in giro per il territorio di competenza. Voi siete le nostre sentinelle, dovete vivere nel territorio, sentirlo, capirne le esigenze e anticiparle.
Dobbiamo garantire per la ricostruzione che ditte e lavoratori svolgano il loro lavoro nella piena tutela dei loro diritti e nella sicurezza». Sedicimila i servizi di pattuglia e perlustrazione. 8.830 i servizi di ordine pubblico. Controlli anche nei cantieri edili connessi alla ricostruzione che l’Arma, insieme al Nucleo ispettorato del lavoro e in collaborazione con le altre forze di polizia, svolge per contrastare infiltrazioni della criminalità organizzata.
Altri controlli sono di contrasto allo sciacallaggio. Per le feste di Natale saranno inoltre intensificati i controlli del territorio in tutta la provincia e nei luoghi più affollati per garantire sicurezza e contrastare i furti. Proprio questa mattina i carabinieri hanno catturato un 37enne tunisino che da sette anni era latitante. Una operazione importante anche perché l’uomo deve scontare 30 anni di carcere per sentenze passate in giudicato.
«Voglio ringraziare i carabinieri per quello che fanno – ha detto il prefetto Rolli –, a voi va sempre il mio pensiero. Siete le sentinelle del territorio. Questo è un territorio bellissimo, c’è un valore inestimabile di bellezze e paesaggi. E’ uno scrigno e voi siete i custodi di questo scrigno. Rappresentate lo Stato più prossimo a cui ognuno si può rivolgere nel momento del bisogno». Presenti al saluto tutti i comandanti delle Compagnie: il maggiore Enzo Marinelli (Civitanova), il maggiore Luigi Ingrosso (Macerata), il capitano Roberto Cara (Camerino), il tenente Antonio Masciarelli (Tolentino). Con loro il comandante del Reparto operativo, il colonnello Walter Fava, il comandante dei carabinieri forestali, il colonnello Simone Di Donato.
Blitz dei carabinieri a Castelnuovo: catturato pericoloso latitante (Video)
Nella foto, da sinistra: il maggiore Enzo Marinelli, il maggiore Luigi Ingrosso, il colonnello Roberti, il prefetto Rolli, il colonnello Walter Fava, il colonnello Benedetto Iurlaro, il comandante dei carabinieri Forestali colonnello Simone Di Donato, il capitano Roberto Cara, il tenente Antonio Masciarelli
In foto, da sinistra: il maggiore Enzo Marinelli, il maggiore Luigi Ingrosso, il colonnello Michele Roberti, il prefetto Iolanda Rolli, il colonnello Walter Fava, il colonnello Benedetto Iurlaro, il colonnello Simone Di Donato
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Reati commessi in calo (alcuni..) si, sul totale, ma perché non si forniscono i dati sui reati commessi da risorse e clandestini, o quelli sono solo..percepiti!? gv
Mi unisco commosso agli auguri ai nostri cari Carabinieri, ai loro Comandanti, al Signor Prefetto. Abbiamo tutti la certezza che le forze dell’Ordine, il Capo della Questura e lo stesso Signor Prefetto abbiano dato un segnale di svolta nella repressione del crimine e quindi nella difesa dei cittadini. Purtroppo non abbiamo leggi adatte a dare un seguito repressivo del crimine, fino ad oggi tollerato da chi governava prima. Veniamo da un regime radicale e tollerante per la diffusione della droga. Ricordo che trenta anni fa noi progressisti di Sinistra eravamo per lo spinello libero, perché non faceva male, e per la modica quantità di droga pesante ad uso personale, per il diritto dei singolo a suicidarsi. Dovremmo pentirci per la nostra idiozia ideologica. Oggi necessitano leggi ferree sull’argomento droga: uno spacciatore a piede libero altro non è che una assassino a scoppio ritardato che uccide nella mente e nel corpo i nostri figli e nipoti. Cosa possono fare le forze dell’Ordine se non ci sono leggi che tutelano la nostra società e la nostra civiltà? Cosa possono fare i nostri beneamati carabinieri che non possono usare le armi per difendere la loro vita, insieme al futuro dei loro cari e di noi tutti?