di Giacomo Gardini
Sulle note dell’organo maestro si riaprono le porte della basilica di San Nicola a Tolentino. Un appuntamento a lungo atteso dai cittadini e dalla comunità dei fedeli. L’entusiasmo della cittadinanza è stato testimoniato dalla presenza, in piazza San Nicola, di un gran numero di curiosi già dalle prime ore del mattino. Presente all’appuntamento la giunta comunale, oltre a numerosi rappresentanti delle autorità civili, militari e religiose. L’ingresso dalla porta principale, alle 9,30, è stato guidato dal primo cittadino Giuseppe Pezzanesi, dal vescovo Nazareno Marconi e da padre Luciano De Michieli. Tra gioia e stupore, i presenti hanno preso posto e si è quindi proceduto all’illustrazione dei lavori di messa in sicurezza.
A fare gli onori di casa è stato il sindaco Pezzanesi: «Oggi torna finalmente a splendere una delle eccellenze della nostra città. Innanzitutto, mi preme ringraziare Paola De Micheli, ex commissario alla ricostruzione, che oggi purtroppo non è tra noi per via di impegni istituzionali. Il suo apporto al processo di recupero della basilica è stato fondamentale. Abbiamo collaborato, senza risparmiarci, tramite numerosi sopralluoghi per verificare, passo dopo passo, le criticità dell’edificio. Ringrazio la Regione, in particolare l’Ufficio sisma, che sta operando al meglio delle sue possibilità, seppur con qualche ritardo sulla tabella di marcia. Ringrazio le autorità civili e militari presenti, con uno sguardo particolare alla Protezione civile, a tutto il mondo del volontariato, e al corpo dei vigili del fuoco, che ha vegliato senza sosta sulla basilica di San Nicola. Voglio esprimere tutta la mia gratitudine a sua eccellenza il vescovo, pastore della nostra comunità, ai nostri cari padri agostiniani, alle sorelle Carmelitane Scalze e alle maestre Pie Venerini. Mi auguro che il Natale porti serenità nei cuori e che il 2019 sia un anno di ricostruzione vera, tangibile. Partiamo da questo segnale di speranza, per dare ulteriore spinta al rilancio del territorio. Perché non c’è più tempo. Giorno dopo giorno, avverto che la pazienza dei cittadini del cratere sta iniziando a vacillare».
Il secondo intervento è stato tenuto da padre Luciano De Michieli, priore provinciale degli Agostiniani: «Quella che stiamo vivendo è la domenica gaudete, terza domenica dell’Avvento. Credo che un titolo migliore non avrebbe potuto avere. Voglio portare a tutti i presenti i saluti del padre generale che, anche se lontano, ci sta seguendo con immensa gioia. Il Santo Nicola è amato e riconosciuto in moltissimi paesi, perciò la nostra basilica diventa motivo di speranza per numerosi fedeli sparsi in tutto il mondo. I
Il calore e la fede di questo popolo legato a Nicola ha permesso alla comunità dei padri di continuare la loro missione con tenacia e determinazione. Le spoglie di Nicola tornano finalmente ad abitare i luoghi della basilica. D’altra parte, la pala d’altare, dedicata a Santa Caterina, opera del Marchisiano Di Giorgio, ci ricorda il nostro tempo, le sue avversità, ma anche la sua immensa bellezza. Si tratta di un patrimonio di cui siamo tutti custodi, un invito a essere promotori di fede e bellezza. I miei ringraziamenti vanno a tutti i presenti e a chiunque abbia collaborato con noi per far diventare realtà un momento di gioia e speranza come questo». Subito dopo, la parola a padre Giustino Casciano, priore della comunità Agostiniani di Tolentino, visibilmente provato dall’emozione: « Il mio pensiero oggi va a tutti coloro che sono ancora costretti a vivere tra le difficoltà del sisma, in condizioni precarie, che soffrono quotidianamente, costretti a grandissimi sacrifici ».
In chiusura, l’ingegnere Gianfranco Ruffini, progettista e direttore dei lavori, il quale ha illustrato le procedure di messa in sicurezza e ringraziato quanti vi hanno contribuito: «Questa riapertura equivale ad un momento di speranza per i territori martoriati dal sisma. Dobbiamo credere nella ricostruzione, come tutti coloro che hanno partecipato a questa iniziativa. La procedura della messa in sicurezza della basilica di San Nicola si è articolata in tre fasi successive: la pubblica incolumità, la salvaguardia del bene monumentale e la riapertura al culto. Questa grande festa è motivo di speranza per il territorio, un punto di partenza per completare l’opera di ricostruzione generale».
Una volta terminati gli interventi, alle 11, il via alla messa celebrata dal vescovo Nazzareno Marconi. Le voci della Schola Cantorum “G. Bezzi” della basilica di San Nicola hanno contribuito a rendere ancora più emozionante una cerimonia che mancava ormai da più di due anni. A pochi giorni dal Natale, l’arte, la cultura e la storia ritornano a pieno diritto nelle sale della basilica e nei cuori dei tantissimi cittadini e fedeli.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ma il Duomo di Macerata quando sara’ riaperta?