Camerino, niente gas nelle sae
Pasqui infuriato scrive alla procura:
«Interruzione di pubblico servizio»

SISMA - Il Comune cita alcuni casi in cui Eni ha staccato la fornitura per disguidi sui contratti. Il primo cittadino ha intimato a ripristinare immediatamente il servizio. Sciapichetti: «E' inaccettabile». La situazione riguarderebbe una decina di famiglie. Cisl e Adiconsum: «Ci è stato garantito che entro domani le utenze saranno riattivate»

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Una delle aree sae di Camerino

 

Staccato il gas in alcune sae di Camerino, monta la protesta. «Nonostante le agevolazioni che esenta i terremotati con casa inagibile (e quindi anche chi oggi abita nelle casette) dal pagamento dell’attivazione e dei costi fissi delle bollette (acqua, luce e gas) per tre anni dal giorno del sisma, in alcune delle sae della città ducale è stata interrotta l’erogazione del gas metano da parte di Eni Gas e Luce – spiega l’amministrazione comunale -. Questo si è verificato dopo che la ditta aveva inviato le bollette ai terremotati senza applicare le agevolazioni, calcolando tutte le spese. Chi si è visto recapitare le bollette sbagliate, ha provveduto immediatamente ad inviare una lettera di reclamo per ricalcolare i giusti importi, dopo aver contattato Eni e aver fatto presente l’errore, ed essere stata invitata a non pagare le bollette in attesa della correzione. Nonostante questo, Eni ha prima inviato una diffida di pagamento ai terremotati, e poi ha provveduto a staccare le forniture del gas metano dalle casette». Per questo in mattinata, il sindaco Gianluca Pasqui, ha prontamente inviato una lettera a Eni Gas e Luce (fornitore del servizio) e a ItalGas (proprietario della rete), e contestualmente alla procura, alla Regione Marche e alla Protezione civile nazionale e regionale. «Si intimano gli enti in indirizzo a ripristinare immediatamente l’erogazione del servizio – questo il testo della lettera inviata – in quanto gli allacci, in regime di emergenza post sisma, sono gratuiti per cui tale interruzione non appare giustificata. Si invita la Procura della Repubblica a verificare se vi siano estremi di reato per interruzione di pubblico servizio». Anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti ritiene inaccettabile quanto avvenuto. «Non possiamo accettare l’interruzione di un pubblico servizio – dichiara – I nostri cittadini già duramente colpiti dal sisma non possono trovarsi senza la possibilità di cucinare e riscaldarsi. Siamo al fianco delle famiglie costrette a subire l’ennesimo disagio per fatti non imputabili alla Regione. Ciononostante la Regione, non appena è venuta a conoscenza dell’interruzione della fornitura di gas per quattro famiglie che vivono nelle sae di Camerino, ha provveduto a contattare tempestivamente i referenti Eni. Abbiamo attivato tutti i nostri canali affinché venga risolto il più velocemente possibile un disservizio non imputabile alla Protezione civile regionale. La scelta del fornitore dei servizi è infatti in capo all’assegnatario della casetta con le regole del libero mercato». L’inconveniente riguarderebbe per il momento almeno una decina di famiglie, in zona Le Cortine, che hanno stipulato il contratto tutti con gli stessi fornitori. Di punto in bianco da stamane le loro Sae, dove in alcune alloggiano degli anziani, non hanno più gas, né per cucinare, né per riscaldare l’acqua del bagno, in giornate dal pieno clima invernale. «Questa mattina presto un nostro associato di Camerino si è alzato per andarsi a fare la doccia, ma veniva l’acqua fredda – racconta Diego Camillozzi del comitato “La terra trema noi no” che per primo ha rilanciato la notizia sui social – per scrupolo ha controllato il gas, che non funzionava. Si è ritrovato con altre persone nella stessa situazione. Di punto in bianco a queste famiglie è stato staccato il gas, non so con che diritto lo abbiano fatto, senza dare un preavviso. Non possono più scaldarsi, né cucinare, con grandi problemi soprattutto dove vi sono persone anziane». All’origine del problema l’invio di bollette con costi che chi vive in una Sae non dovrebbe pagare: «Approfondiremo la vicenda, oltre ad aver perso tutto queste persone sono anche perseguitate dalla burocrazia. Sono state inviate loro delle bollette per il gas con costi di allaccio e oneri accessori, voci che sono gratuite per le utenze delle soluzioni abitative di emergenza e che chi vive lì non dovrebbe pagare. Potrebbe trattarsi di un problema che fa capo ai fornitori, che non possono arrogarsi il diritto di staccare in questo modo il gas, nella stagione fredda, a coloro che hanno già tante difficoltà. La situazione è diversa tra le varie famiglie, c’è chi ha pagato le bollette, chi invece non ha pagato le voci contestate».

Sulla vicenda intervengono anche i responsabili della Cisl di Macerata e Camerino, Silvia Spinaci e Rocco Gravina, e la responsabile di Adiconsum Macerata, Alessandra Fioravanti con una nota: «Abbiamo ricevuto conferma dai vertici nazionali di Eni gas e luce che, a fronte della nostra segnalazione, ci hanno garantito la pronta risoluzione degli illegittimi distacchi e la riattivazione entro la giornata di domani delle utenze distaccate nelle sae di Camerino».



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