di Federica Nardi
Tolentino due anni dopo il terremoto si siede nella biblioteca Filelfica, faccia a faccia con l’amministrazione. Una ventina gli interventi oggi pomeriggio in occasione del Consiglio comunale aperto chiesto dal Movimento 5 stelle. I temi caldi: gli appartamenti ancora non assegnati agli sfollati, la scelta di non prendere le soluzioni abitative d’emergenza, i 247 sfollati che vivono da due anni nell’area container. E poi ancora i tempi per l’ospedale (che andrà abbattuto e ricostruito) e per il campus scolastico. Una richiesta emersa trasversalmente: più partecipazione nelle scelte future della città, soprattutto a livello urbanistico.
DIRETTAMENTE DA ROMA – Presente a Consiglio inoltrato anche il deputato Tullio Patassini, appena rientrato da Roma dopo l’approvazione del decreto Genova. «Alcune semplificazioni per la ricostruzione sono state fatte – dice Patassini -. Abbiamo fatto in modo che si avvicinasse la ricostruzione al territorio. Nella cabina di regia è previsto un rappresentante del Comune per ogni regione. Abbiamo permesso anche ad altri soggetti di fare appalti. Il Comune può scegliere la stazione appaltante. Abbiamo liberato le università che possono fare appalti direttamente e anche le diocesi (fino a 500mila euro di lavori). Certo, purtroppo due anni non si recuperano». Tra gli altri interventi previsto anche «l’anticipo del 50 percento delle spese per i tecnici che stanno lavorando nel cratere. Che sarà regolato da una norma commissariale. Sono state previste anche le coperture per le spese per gli amministratori di condominio e infine la cosa più importante: abbiamo risolto il problema delle difformità urbanistiche, nei limiti del piano casa regionale. In quei limiti possono essere sanate, cioè entro il 20 percento». In legge di bilancio inoltre «è prevista la proroga fino al 2020 per i 700 dipendenti dei Comuni assunti per lavorare alle pratiche del terremoto», conclude Patassini.
APPARTAMENTI – Tra gli interventi anche quello di Federico Pieroni, terremotato e uno degli assegnatari degli appartamenti in Contrada La Rancia, dove i lavori sono ancora lontani dall’iniziare. «Mi hanno detto che il bando non è ancora concluso – dice al microfono Pieroni -. Dopo il sisma sono andato a vivere a Pollenza e ora con molta fatica sono riuscito a tornare a Tolentino. E’ stato un anno e mezzo massacrante. Questa vita mi sta logorando e vedere il tessuto sociale della nostra città che si lacera mi fa male e mi dà fastidio. Vi chiedo per favore di fare qualcosa, in fretta. Tre anni per avere una sistemazione non è emergenza. Vogliamo sapere quando iniziano i lavori». Sull’operazione invenduto Erap interviene il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Peppino Giorgini: «Di 23 appartamenti al momento l’Erap ne ha acquistati solo 4. Nella convenzione fatta tra comune ed Erap inoltre non ci sono le tempistiche. Da progetto esecutivo per costruire da zero, ci vorranno almeno due anni. Se tutto va bene, per contrada Rancia, se ne riparla nel 2020».
LA SCUOLA – Mary Zampera, dell’istituto Filelfo, ringrazia inizialmente il sindaco Giuseppe Pezzanesi, «per aver trovato subito una sede idonea – dice -, però ancora c’è incertezza, determinata dalla scarse notizie pervenuteci sul nuovo campus. Questa soluzione emergenziale non è a lungo sostenibile. Per due anni siamo stati così. Adesso cominciamo a soffrire e vorremmo almeno dare alle famiglie una prospettiva e dire quando potremo avere questo campus o almeno poter conoscere il tempo per la posa della prima pietra».
«L’AREA CONTAINER E’ UN GHETTO» – Diversi gli interventi sulle condizioni in cui vivono le 247 persone dell’area container, vicino ai Fallimenti nell’area industriale. Barbara Salcocci, anche lei terremotata, ha raccontato la sua esperienza da esterna: «La ferita più grande per me è quando passo davanti all’area container – racconta Salcocci -, quando vedo loro mi sento fortunata. Quest’estate ho visto bambini nella polvere, senza uno straccio di area attrezzata per giocare, anziani appoggiati al bastone che guardano il traffico. Lì c’è un ghetto: quei bambini hanno gli occhi cambiati. Mandateci qualcuno. Io ho portato i miei figli dallo psicologo per un anno con i miei soldi. Quei bambini hanno bisogno di supporto altrimenti diventeranno adulti fragili e pericolosi».
AFFITTI ALLE STELLE – Sempre Salcocci denuncia con forza la speculazione che molti proprietari di case in affitto hanno messo in atto con l’arrivo del contributo di autonoma sistemazione (cas). «Ci hanno fatto i conti in tasca – dice la donna -. Ne hanno approfittato, proponevano anche appartamenti a nero. Mi auguro che chi sta a Roma riveda il cas. Questa spesa va contenuta altrimenti le nostre case non verranno mai più ricostruite».
IL FUTURO DELL’OSPEDALE – A chiarire in parte il cronoprogramma per l’ospedale cittadino è stato il consigliere regionale Sandro Bisonni, dato che la competenza è di Palazzo Raffaello. «La gara per la progettazione dell’ospedale sarà bandita entro l’anno – spiega Bisonni -. Il cantiere inizierà alla metà del 2020. La struttura sarà di circa 6mila metri quadrati con 50 posti di cure intermedie, la radiologia con tac, la dialisi, il punto di primo intervento, tutti gli ambulatori attuali e il punto di prelievo».
LA RISPOSTA DEL SINDACO – Sul tema degli appartamenti assegnati ai terremotati il primo cittadino Giuseppe Pezzanesi spiega le situazioni una a una: «In viale Terme Santa Lucia, dove c’era un problema con il proprietario che era in liquidazione, «domani ci dovrebbe essere l’incontro risolutore. E se va bene i lavori inizieranno la prossima settimana». Per «l’invenduto di via San Catervo e via Filelfo i documenti sono a posto ma l’Erap non ha i soldi per comprarli. Sono più preoccupato per gli appartamenti di via Roma dove i proprietari ancora non presentano tutti i documenti necessari». Per quanto riguarda invece la palazzina in contrada La Rancia «abbiamo dovuto aspettare tre ordinanze solo per attivare le procedure». In ogni caso «le sae non le vogliamo – dice Pezzanesi -. Dietro a noi si sono accodati anche altri comuni come Amandola e Pieve Torina. Dato che per decreto governativo passeranno ai Comuni, se dovessero avere problemi sarà a carico loro. Gli appartamenti al posto delle sae sono il miglior affare per la nostra comunità. Perché in futuro risolveranno anche il problema delle case popolari per i meno abbienti. Per i container invece bisogna fare chiarezza: è la peggiore delle situazioni come abitazione alternativa al cas o alla sae. Queste persone sapevano degli spazi comuni come bagni e mensa. Noi abbiamo aggiunto anche un’antenna per ogni container. I giochi per i bambini ci sono, tra qualche giorno inaugureremo un campetto sportivo là vicino. Ci vado spesso ai container e ci sono problemi che conosciamo». Il campus scolastico «è stato un nostro obiettivo fin dal primo momento. Abbiamo discusso un po’ sulla cifra ma il progetto è terminato e mancano circa 3 milioni di euro per la seconda parte del progetto, che già in parte sono stati dati da qualche benefattore». La conclusione è rivolta al governo: «Concentrarsi sull’amministrazione di Tolentino va bene – dice Pezzanesi -. Ma oggi c’è il terzo governo composto da 5stelle e Lega. Quindi vi ricordo che molti dei problemi che dobbiamo risolvere potranno essere risolti solo se parlamentari e governo si decideranno in tempi brevi a tramutare in leggi quello che ci serve. I sindaci del cratere devono avere stessa autonomia di diocesi e università nei lavori». Presenti in sala anche il consigliere comunale di Macerata Riccardo Sacchi (Forza Italia), il consigliere provinciale (e anche comunale, sempre nell’assise maceratese) Paolo Renna.
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