«I lavori sono in un’area di mia proprietà e la fonte del pozzo non è coinvolta. Era la casa dei miei genitori e lì ho voluto investire i miei risparmi per l’abitazione famigliare». Così l’ex rettore di Unicam, Flavio Corradini, interviene con una nota sulla notizia apparsa su Cronache Maceratesi della realizzazione dei lavori per una nuova villa che si trova a ridosso di fonte Pozzo del mercato, una fonte storica che il sindaco Romano Carancini aveva promesso di restaurare e recuperare, come sottolineato dall’intervento dell’architetto Silvano Iommi (leggi l’articolo). Corradini in merito alla vicenda interviene fornendo i numeri delle varie pratiche che riguardano l’area in via Pozzo del Mercato, l’ultima traversa di corso Cairoli verso lo Sferisterio.
«Seguo il consiglio di Giuseppe Bommarito e Aldo Iacobini nei commenti in calce all’articolo e chiarisco in merito ai lavori in via Pozzo del Mercato, 40, a Macerata. Tengo a puntualizzare che l’iter procedurale seguito nei confronti dell’amministrazione comunale è quello previsto dall’amministrazione stessa – dice Corradini –. In data 12 agosto 2016, assunta al protocollo del Comune di Macerata con il numero 53085/2016, ho presentato domanda per i lavori di: Legge regionale 22/2009 – Piano Casa – Ristrutturazione edilizia previa demolizione e ricostruzione con ampliamento volumetrico ai sensi della Legge regionale 22/2209 e successive modifiche e II.
La domanda è stata accolta in data 12 luglio 2017 – continua Corradini –, protocollo numero 51591, pratica edilizia numero 2016/1077 posizione numero 2590. La domanda di accoglimento, prevede gli oneri di urbanizzazione. Tutti gli oneri di urbanizzazione (30.140,16 euro) sono stati depositati a vantaggio del Comune di Macerata. In data 2 settembre 2017, ho ricevuto il permesso a costruire numero 89 relativo alla Legge regionale 22/2009 – Piano Casa – Ristrutturazione edilizia previa demolizione e ricostruzione con ampliamento volumetrico ai sensi della Legge regionale 22/2209 e successive modifiche e II. I lavori, pertanto, stanno procedendo in accordo e coerentemente alle leggi e al progetto approvato». L’ex rettore dell’Università di Camerino continua spiegando che «l’area in questione è di mia proprietà all’interno di una area residenziale di completamento priva di vincoli. Gli esterni della proprietà, inclusa la fonte del pozzo, non sono coinvolti. Quella che c’era era la casa dei miei genitori, lì sono nato e lì ho voluto investire per abitazione familiare i risparmi del mio passato e quelli dei prossimi anni a venire». E conclude dicendo «Chiedo scusa per i disagi che – evidentemente – ogni cantiere apporta».
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Nessuno aveva messo in dubbio che Corradini avesse seguito l’ iter previsto. Il punto è un altro e diverso: chi si fa paladino di uno sviluppo sostenibile, di una ricostruzione in armonia col territorio, di principi green e chi fail presidente di un’ associazione (cittadini in cammino) in cui uno dei focus Group si chiama ambiente e territorio, non può costruire casa sua aumentando la volumetria al limite, al pelo del concesso, perché sennò non è credibile cone uomo pubblico e come politico. Corradini predica bene e razzola male. Senza contare, ma questa,è non è una notizia, che il suo amico di partito Carancini in campagna,elettorale nel 2015, fece promesse non mantenute: il recupero della fonte.
Ho vissuto 50 anni a Macerata e me la ricordo come una città rispettosa dell’ambiente, estremamente pulita, ma ora non la riconosco più. In nome e per conto della politica si fa di tutto è veramente uno schifo. Vergogna!!!
Assistiamo ad una Amministrazione di barbari che distrugge le tracce storiche e culturali della città. Questa è la nuova cultura estranea alla città. Cambiamo questa politica di Macerata.