De Vincenti e Boschi per il post Errani,
Terzoni: “Sarebbe un insulto”

RICOSTRUZIONE - La portavoce dei 5stelle alla Camera rivela che i due nomi sarebbero in lizza per sostituire l'attuale commissario a partire da settembre: "Il premier rinsavisca, e trovi figure più competenti e meno divisive: gli sfollati davvero non ne possono più"

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Patrizia Terzoni

 

È già toto nomi dopo l’annuncio che Vasco Errani lascerà l’incarico da commissario alla Ricostruzione il 9 settembre (leggi l’articolo). “In base alle prime indiscrezioni – dice in una nota Patrizia Terzoni, portavoce alla Camera del Molvimento 5 stelle – i due nomi in pole sarebbero quello di Claudio De Vincenti, attuale ministro per la coesione Territoriale, e quello di Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio”. Un vero e proprio “insulto – dice Terzoni -. Sono due delle tante persone che negli ultimi 12 mesi dai comodi uffici governativi hanno fatto spallucce di fronte ad ogni disastro gestionale relativo al post-sisma. Gentiloni sa bene che gli sfollati dell’area montana hanno i nervi a fior di pelle: la maggior parte di essi è ancora costretta ad alloggiare nei residence della costa dopo un anno, la rimozione delle macerie procede a passo di lumaca, la consegna delle casette peggio ancora e tanti comuni come Castelsantangelo sul Nera o Ussita, giusto per citarne due, sono quasi off-limits per il dissesto delle strade. Pensare di rimpiazzare Errani con un esponente di questa sciagurata e tutt’altro che amata stagione di governo sarebbe visto da molti come un insulto. Sugli Appennini si spera in una governance pragmatica e competente dal punto di vista tecnico, non nell’ennesimo figuro “smorza-toni” di matrice governativa messo lì a fare il gioco delle tre carte di fronte all’insipienza della macchina. Il premier rinsavisca, e trovi figure più competenti e meno divisive: gli sfollati davvero non ne possono più”. E sulla promozione di Gentiloni che ha elogiato quanto fatto da Errani, Terzoni parla di operato “presocché inesistente. Ora Palazzo Chigi vuol dare maggiori responsabilità agli enti locali, a partire dai quattro presidenti di regione che però sin qui si sono contraddistinti in una scriteriata gara a chi fa peggio per ciò che è stato di loro competenza. Per far questo però si dovrà rimettere mano alla legge che disciplina la governance del post-sisma, che in materia di ricostruzione prevede la figura del commissario, quindi – conclude – ci vorrà tempo”.



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