Rissa e tentato incendio alla discoteca Baxter di Porto Potenza, sette le persone che sono sotto accusa davanti al gup del tribunale di Macerata, a vario titolo, per una vicenda che risale al 2013. Tutto era cominciato quando il titolare del Baxter, Denni Bianchetti, 31, residente a Montelupone, aveva deciso di affidare la gestione del parcheggio del locale. Lo aveva dato in gestione a Gianluigi Barone, 26, residente a Porto Recanati, in seguito aveva inviato una lettera per rescindere il contratto. Il motivo era che «ha scoperto che chiedeva di pagare il parcheggio agli automobilisti, ma lui non aveva mai detto di far pagare» dice l’avvocato Olindo Dionisi che assiste Bianchetti, imputato per rissa. In seguito erano avvenuti i fatti che sono ora oggetto dell’accusa. Il 15 settembre del 2013. Perché cambiasse idea, dice l’accusa Gianluigi Barone, Massimiliano Barone, 46, residente a San Giorgio a Cremano, e Pasquale Barone, 51, residente a Porto Recanati, avrebbero compiuto una incursione alla discoteca Baxter. Con loro, dice l’accusa, avevano anche una tanica di liquido infiammabile che poi avrebbero in parte versato a ridosso del cancello d’ingresso della discoteca con l’intenzione di causare un incendio, cosa che poi non si era verificata. Inoltre, continua l’accusa, avrebbero danneggiato il cancello abbattendolo con una moto. Con loro avevano anche dei bastoni di legno che avrebbero usato nella rissa che poi si sarebbe verificata al di fuori della discoteca. Alla rissa avrebbero preso parte anche, sempre secondo l’accusa, due buttafuori, Nicola Borgogna, 32, residente a Macerata, e Gianluca Talamonti, 45, di Porto San Giorgio, poi Bianchetti e Moreno Pazzelli, 38, di Tolentino. Una vicenda intricata per la quale si erano aperte due indagini: una dei carabinieri, l’altra della questura di Macerata. Oggi Pazzelli e Bianchetti hanno chiesto di fare il processo con rito abbreviato. Il legale di Pazzelli ha chiesto che venga sentito uno dei poliziotti che si erano occupati delle indagini. L’udienza è stata rinviata al 17 gennaio del prossimo anno. In quel giorno il gup deciderà anche sul rinvio a giudizio o meno degli imputati. A Gianluigi, Massimiliano e Pasquale Barone l’accusa contesta, oltre alla rissa e alle lesioni personali, anche il tentato incendio e la tentata estorsione e il danneggiamento. Gli imputati sono difesi anche dagli avvocati Piero Piersimoni e Eleonora Verdini.
(Gian. Gin.)
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