di Laura Boccanera
(foto di Federico De Marco)
«Mi hanno sparato, chiama i soccorsi». Poche parole quelle che l’imprenditore Daniele Centioni rivolge al fratello Francesco. E’ lui la prima persona che contatta subito dopo che alcuni rapinatori gli hanno sparato (leggi l’articolo). Con un proiettile alla nuca il 53enne civitanovese è riuscito a fare il numero del fratello, candidato con Vince Civitanova, e allertare i soccorsi. Ancora sotto choc Francesco: è il fratello minore e dalle 2 di questa mattina si trova all’ospedale Torrette di Ancona per assistere l’imprenditore. Non si è mosso di lì in attesa che il quadro clinico dia segnali positivi.
Da sinistra: il generale Salvatore Favarolo con l’appuntato Maurizio Iannone della Pg, il maggiore Enzo Marinelli, comandante della Compagnia di Civitanova e il colonnello Stefano Di Iulio
«Attualmente Daniele viene tenuto in coma farmacologico – racconta – ha subìto un’operazione di 6 ore e mezzo. I medici gli hanno rimosso un proiettile che si è spezzato all’interno e fermato in due punti. I chirurghi hanno rimosso le schegge e i frammenti ossei sparsi nel cranio. Ora dobbiamo attendere 72 ore per capire come va il decorso post operatorio». L’imprenditore è rimasto sempre cosciente, sia immediatamente dopo la sparatoria che prima dell’operazione tanto che ha fornito anche i primissimi elementi agli inquirenti per la ricostruzione di quanto accaduto. «Ora possiamo solo aspettare e sperare – continua il fratello – quello che è successo è una cosa pazzesca, lo choc è troppo grande. Ringrazio però i carabinieri perchè si sono davvero mossi in forze. Daniele era disarmato, quando sono arrivato a casa sua non avevo il coraggio di entrare. Solo dopo che i ragazzi della Croce verde mi hanno detto che era cosciente ho avuto il coraggio di vederlo».
Il fratello racconta di aver visto Daniele l’ultima volta poche ore prima: erano a cena insieme al ristorante Medeaterraneo di Civitanova insieme alla compagna dell’imprenditore, l’avvocato Paola Rosettani: «abbiamo cenato insieme, poi io avevo una riunione con la lista, ci siamo salutati poco dopo le 21,30, lui avrebbe riaccompagnato la compagna e poi voleva andare a casa presto perchè questa mattina alle 6 doveva partire per Roma. Appena terminata la riunione ho ricevuto la sua telefonata. Mi ha detto “mi hanno sparato” non c’ho capito più nulla, ho chiamato il 118 e sono andato su. Daniele mi ha raccontato che erano più di uno, hanno messo la casa sottosopra».
Secondo il fratello l’imprenditore non sarebbe riuscito a sentire accenti particolari o a vedere se conosceva i suoi aguzzini: «se li avesse conosciuti me lo avrebbe detto, era cosciente, ai medici ha detto, “ho tanto dolore al cervello, operatemi”. La dinamica di quanto accaduto è sicuramente strana, non so se sia stato anche picchiato, ma pare che il proiettile sia stato sparato da lontano, non riesco a capire». Secondo la ricostruzione e il racconto della vittima infatti i malviventi lo hanno atteso al rientro in casa, lo hanno condotto all’interno per farsi dire dove fosse la cassaforte, che però da anni nella casa di campagna non c’è. Poco chiaro dove sia avvenuta la colluttazione e il motivo della sparatoria: Centioni avrebbe cercato di scappare, avrebbe preso l’auto della compagna che si trovava parcheggiata e ha provato a metterla in moto, ma l’auto è andata a sbattere sul muretto.
Non si capisce se i rapinatori a quel punto hanno cercato di tirarlo fuori dall’auto ed è in quel momento che ne è nata la colluttazione fatale o se Centioni abbia provato a scappare dopo essere uscito in giardino e aver ricevuto il colpo d’arma da fuoco sulla nuca. «I carabinieri lo hanno trovato in casa, sdraiato vicino al divano – conclude il fratello, mi sembra un incubo, mi sento davvero impotente di fronte a tanta cattiveria». I carabinieri conducono le indagini sull’accaduto e pare ci sia una pista precisa che seguono gli inquirenti per risalire all’identità degli aggressori. I militari (sul posto la compagnia di Civitanova, il comando provinciale e il reparto operativo e perfino il generale della Legione Marche Salvatore Favarolo) hanno sequestrato il proiettile, nei prossimi giorni sarà possibile anche determinare che tipo di pistola ha esploso il colpo.
Nella villa non ci sono telecamere e l’abitazione si trova in una zona di aperta campagna di contrada San Savino, una strada chiusa senza sbocco che termina nell’appezzamento di campagna di un altro proprietario. Nei dintorni non ci sono abitazioni. I ladri probabilmente hanno scavalcato il cancello e poi danneggiato la persiana dello studio e preso a picconate la vetrata per entrare, hanno usato un piccone e una mazza, non si sa ancora se trovati sul posto o portati appositamente. Le indagini proseguono a ritmo serrato.
Daniele Centioni è il figlio dell’imprenditore civitanovese Silvio, morto nel 2011 a 70 anni dopo essersi ribaltato col trattore. Il padre era il fondatore della Gommar e della Delta.
Dal padre ha ereditato lo spirito imprenditoriale ed è stato a capo di numerose imprese del settore poliuretano fra Italia, Messico e Colombia. Ha due fratelli, Francesco e Maria Luce. Dopo la morte del padre ha cambiato settore rilanciando la produzione di farine pregiate in alcuni mulini di Pievebovigliana. Ha un figlio, Edoardo che si trova attualmente negli Stati Uniti. Parallelamente ha portato avanti la passione politica nella lista Vince Civitanova di cui è membro. E’ esponente del Cda del Paolo Ricci.
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selvaggi, bestie.
Sempre peggio.
Queste sono le risorse della boldrini !!
Questo allora lo dobbiamo accettare??????
Li prendono , stavolta li prendono .
Bella non è