di Claudio Ricci
Apm verso il rinnovo dei vertici. Il Consiglio d’amministrazione guidato dal presidente Francesco Pallotta è scaduto dopo i 3 anni di mandato. L’assemblea dei soci sarà riconvocata entro il mese per il rinnovo delle cariche. Lunedì scorso i soci si sono riuniti per l’approvazione del bilancio in un’assemblea dai toni piuttosto accesi. Al centro del contendere una cifra di alcune centinaia di migliaia di euro che il cda avrebbe voluto accantonare in un fondo. Lo scambio tra il sindaco di Macerata Romano Carancini e il presidente Francesco Pallotta si sarebbe fatto “fiorito” nel momento in cui il primo cittadino ha chiesto chiarimenti sui criteri dell’accantonamento la cui percentuale incide in maniera significativa sulla liquidità della partecipata che il Comune capoluogo controlla al 98%. In buona sostanza accantonando la cifra cospicua, ridurrebbe, non di poco la disponibilità di cassa di Apm. Una questione che i soci, alla presenza anche del collegio dei revisori dei conti, hanno deciso per il momento di rimandare magari dopo l’insediamento del nuovo esecutivo. Da Pallotta, alla scadenza del secondo mandato (fu eletto per la prima volta nel 2011), nessuna dichiarazione in merito. Intanto già da un po’ la politica maceratese nuota nelle agitate acque della trattativa per il rinnovo delle cariche. I negoziati avrebbero già portato maretta all’interno della maggioranza dove ogni forza politica sta spingendo per avere un rappresentante all’interno del futuro cda della partecipata. Con Pallotta decade tutto il cda composto dalla vice presidente Simona Giordano, e dai consiglieri Cotognini, Fioretti e Cerquetti.
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Per motivi di trasparenza sarebbe opportuno che il Presidente Pallotta chiarisse per far fronte a quali esigenze vorrebbe costituire il fondo di accantonamento. Forse per il peso enorme della acquisizione, al folle prezzo di oltre due milioni di euro, del Park Sì?