La presentazione degli eventi per il 727esimo anno accademico in rettorato
di Gabriele Censi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Una cerimonia inusuale mercoledì 3 maggio per il 727esimo anno accademico dell’università di Macerata, per l’ospite speciale, Sonia Sotomayor, giudice della Corte Suprema Usa, ma non solo. Non ci sarà la tradizionale prolusione introduttiva ma una “conversazione” tra il magistrato che è stata la terza donna e la prima ispanica a entrare tra i 9 membri dell’organismo americano, e la professoressa Benedetta Barbisan. Altra novità il corteo dei togati che solitamente dall’aula magna raggiungeva l’auditorium San Paolo stavolta si riverserà in piazza in un simbolico profondersi in città. La decisione è conseguente alla location scelta, il teatro Lauro Rossi, che sostituisce gli spazi resi inagibili dal terremoto. Ma il corteo sarà più corposo, circa 200 persone, perchè ai docenti si aggiungono anche studenti dei vari dipartimenti e rappresentanti del personale tecnico amministrativo. Alla testa lo stendardo affiancato da due studenti con il mantello della goliardia, a segnare anche uno spirito comunitario e identitario. “L’ateneo nella sua interezza celebra questo rito secolare, l’università è parte essenziale e inscindibile di Macerata” – ci tiene a sottolineare il rettore Francesco Adornato che ha presentato la giornata insieme a Benedetta Barbisan e Alessandro Lucchetti. La prima è la docente Unimc ideatrice e coordinatrice delle Alberico Gentili Lectures, il secondo avvocato, rappresenta lo studio omonimo che dà il sostegno privato all’iniziativa. Ci saranno anche alti rappresentanti del mondo giuridico nazionale e internazionale. “Lo stesso titolo della mia relazione ha preso spunto da questo evento esperienziale: l’Università porta il territorio nel mondo” – ha detto ancora il rettore Francesco Adornato. Prima della relazione del rettore alle 11 la cerimonia si aprirà con i saluti di Mauro Giustozzi, direttore generale, Carla Moreschini, in rappresentanza del personale tecnico amministrativo e Rebecca Marconi, rappresentante degli studenti.
Francesco Adornato
La giudice Sotomayor è nata e cresciuta nel Bronx da una famiglia portoricana, quando il quartiere era una zona fortemente povera e degradata. Le venne diagnosticato il diabete a 7 anni, che allora significa una vita breve. Laureata a Princetown e poi alla Yale Law School, nel 1991 è nominata giudice distrettuale e poi la sua carriera giunge al culmine nel 2009 con la nomina alla suprema corte. Il tema portante delle Alberico Gentili Lectures è la diversità, Gentili, ginesino, fuggi in Inghilterra per le persecuzioni religiose e tene la cattedra di diritto a Oxford per tutta la vita. “Diversità come forza propellente – dice Barbisan – lei racconta nella sua biografia che ha avuto una forma particolare di intelligenza che è la determinazione e la forza di volontà, che se potesse metterebbe in flaconi da condividere”
Benedetta Barbisan
Sonia Sotomayor sarà a Macerata per la cerimonia del mattino ma anche per altri due appuntamenti. Nel pomeriggio presenterà la sua autobiografia “Il mio mondo amatissimo” (all’evento inserito all’interno di Macerata Racconta partecipano Giuliano Amato, Guido Calabresi, Christopher McCrudden, Cesare Pinelli e Silvana Sciarra). Poi l’indomani sarà insieme ad altri 5 giudici costituzionali, tutte donne, di Canada, Germania, Israele, Italia e Uganda, all’incontro moderato dalla professoressa Barbisan che inaugura un ciclo di seminari internazionali svolti in partnership con la Queen’s University di Belfast. Le due sedi si alterneranno ogni anno su un tema caldo, quello di quest’anno e la prospettiva femminile della giustizia costituzionale.
Alessandro Lucchetti
“La collaborazione con Unimc partita del 2012 – spiega Lucchetti – è una restituzione, ci siamo formati tutti in questo ateneo. Questa illustre presenza è possibile grazie alla credibilità della professoressa Barbisan. L’avvocatura è un grande medium tra cittadini e giudici, siamo giovani e vogliamo dare l’opportunità a studenti e studiosi di avvicinare straordinari intellettuali, uomini di legge e di governo””.
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