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La musica dei Nomadi
per la festa di San Giuseppe

CIVITANOVA - La band arriva nel quartiere il 19 marzo per i festeggiamenti del patrono. Da domenica 12 una serie di iniziative fra religiosità e intrattenimento. Il clou con il cabaret di Lando e Dino e il sound del gruppo emiliano

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I Nomadi

Festa di San Giuseppe, Nomadi in concerto  a Civitanova. Colpaccio del comitato festeggiamenti che porta in città un gruppo storico della musica italiana. Intrattenimento, preghiera, risate e riflessioni per il tradizionale appuntamento con i festeggiamenti per san Giuseppe operaio che si svolgeranno dal 12 al 19 marzo. L’omonimo quartiere è in festa anche per l’anniversario dei 10 anni dalla morte di don Silvestro Contigiani, il fondatore della parrocchia, ricordato e commemorato in diverse occasioni.  La festa patronale è un momento molto sentito da tutto il quartiere e in particolare quest’anno il comitato ha elaborato un programma di grande attrazione sul piano dello spettacolo, ma anche di ritrovo e riflessione.
I festeggiamenti cominciano domenica 12 marzo alle ore 11 con la messa solenne e l’inaugurazione della mostra d’arte contemporanea Il sogno di san Giuseppe, tema attorno a cui ruota la riflessione della festività.  Mercoledì 15 alle 21.30 veglia di preghiera e incontro con Christian Cialona, bambino affetto da leucodistrofia di Pelizaues-Merzbacher per conoscere e sostenere la sua battaglia, venerdì 17 marzo la gara di briscola presso i locali dell’agenzia ippica. Sabato 18 marzo la solenne celebrazione eucaristica e a seguire la processione con il santo patrono per le vie del quartiere. Il clou della festa domenica 19 marzo: si inizia alla mattina con le due celebrazioni  eucaristiche (alle 9 e alle 11) e poi nel pomeriggio spazio allo show con alle 15.30 il cabaret di Lando e Dino e alle 17.30 il concerto dei Nomadi. Alle 19.30 Santa messa e a seguire l’estrazione della lotteria. «Festeggiare e ricordare don  Silvestro non è stato semplicemente mettere un velo di memoria su una  storia passata, – ha detto don Andrea Verdecchia – ricordare don Silvestro ha significato per tutti noi, per la nostra  comunità di San Giuseppe, sperimentare nuovamente e gustare in modo nuovo il sapore del sogno, di uno sguardo ampio e aperto al futuro, di una speranza che non si piega mai davanti alle  difficoltà del presente. Questa è stata la bellissima testimonianza di don Silvestro Contigiani.  Anche a lui Dio ha proposto più volte di ‘sognare senza temere’, come già  molti secoli prima fu annunciato a Giuseppe nel sogno: ‘non temere’. Così  dopo dieci anni dalla sua morte, abbiamo voluto ricordare il sacerdote che ha  costruito la nostra comunità di San Giuseppe: nei cuori, nelle anime, e nei  mattoni della nostra chiesa parrocchiale. Proprio in questo anno di ricordo e  di memoria abbiamo voluto iniziare l’esperienza bellissima dell’oratorio parrocchiale: un sogno che è diventato realtà. Aprire le porte della parrocchia  a tanti bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie e agli educatori e  animatori che ogni sabato accolgono il presente e costruiscono il futuro dei  nostri giovani e dei loro genitori».

(l.b.)



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