Oltre 34 milioni di euro per l’ospitalità degli sfollati sulla costa e per i contributi per gli affitti. Dati della Regione che ha fatto il punto sulla situazione degli alloggi. Al momento sulla costa sono ospitate 5.322 persone che sono scese di parecchio rispetto all’inizio dell’emergenza (erano 12.103). Sono 309 le strutture che ospitano gli sfollati e 291 di queste hanno presentato il conto alla Regione. Finora il costo dell’ospitalità è «di oltre 22 milioni di euro e la Regione ha pagato somme per circa 12milioni di euro – dice l’ente –. Va precisato inoltre, che gli uffici regionali hanno inviato circa 80 mail per segnalare anomalie e lacune documentali al fine di regolarizzare le posizioni e poter pagare e che 40 strutture si sono accreditate di recente. Inoltre la Regione sta compiendo verifiche puntuali in merito alla possibilità di permanenza delle persone in strutture ricettive oltre il 30 aprile. A seguito di questa ricognizione sarà quantificato e predisposto un piano, che terrà conto delle opzioni espresse dai singoli interessati, di eventuali necessità legate alla frequenza della scuola, a servizi sociosanitari, alle attività svolte. Il tutto in raccordo con i sindaci delle comunità di cittadini sfollati interessate». Per il contributo di autonoma sistemazione «Il numero delle famiglie beneficiarie è aumentato nel corso dei mesi in conseguenza del ripetersi delle scosse sismiche: dai 1.265 nuclei di agosto si è passati ai 10.968 di dicembre – spiega la Regione –. Al momento le famiglie coinvolte dal provvedimento sono 8.733». Il contributo può essere anche chiesto dagli studenti iscritti agli anni accademici 2015/2016 e 2016/2017 in università che hanno sede nei comuni del cratere.
La Regione ha aggiornato il sito dedicato al sisma, in particolare il sistema Start (Sistemi di tracciamento e analisi dati per la ricostruzione post terremoto): è in corso il rilascio del sistema informativo a supporto del Piano opere pubbliche, che consentirà ad ogni Comune di definire per gli edifici pubblici e le scuole la priorità di intervento e le informazioni tecniche necessarie per la definizione tecnico-economica degli stessi. Il sistema è stato precaricato con gli edifici per i quali è stata redatta una scheda Aedes, tuttavia il Comune può provvedere all’inserimento di ulteriori opere pubbliche.
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