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Palermo capitale italiana della Cultura,
sfuma il sogno di Recanati

La proclamazione al Mibact oggi alle 15,30. Il ministro Dario Franceschini sui motivi che hanno portato alla scelta del capoluogo siciliano: "Progetto di grande respiro umanitario, votato all'inclusione e al patrimonio della cittadinanza". L'assessore regionale Moreno Pieroni: "Accanto alla delusione c'è la consapevolezza di aver lavorato bene"

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Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha voluto vicino a sè gli altri primi cittadini nel momento della premiazione

 

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Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini durante la proclamazione

 

di Claudio Ricci

Capitale italiana della cultura, Recanati non ce l’ha fatta. Ad aggiudicarsi il titolo è stata Palermo. La notizia è arrivata alle 15,30 durante la cerimonia di proclamazione al Ministero dei Beni culturali a Roma. La cerimonia durante la quale il presidente della commissione Stefano Baia Burioni ha comunicato al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini quale delle 10 finaliste avesse ottenuto il titolo è stata aperta alle 15 ed è stata preceduta in mattinata da un’ultima riunione della commissione chiamata a scegliere tra Alghero, Aquileia, Comacchio, Erice, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Settimo Torinese, Trento e appunto Recanati. Ieri il sindaco Francesco Fiordomo si era detto fiducioso sulla competitività del progetto presentato in commissione pur consapevole della portata delle città rivali. Tra le favorite c’era proprio Palermo (leggi l’articolo). La delusione per la mancata vittoria di Recanati investe tutto il territorio che sperava nel titolo come ricostituente sulla strada della ripresa post-sisma. Lo stesso progetto presentato alla commissione includeva strette connessioni con i territori più feriti. Come l’accordo con Visso sulla mostra itinerante degli scritti leopardiani. In più occasioni i sindaci, tra cui lo stesso Romano Carancini di Macerata, avevano sponsorizzato la candidatura leopardiana.

Aprendo la busta con il nome della vincitrice Francechini ha detto: “Immaginavamo che progetto questo potesse mettere in moto un meccanismo virtuoso. Esattamente quello di cui abbiamo bisogno in Italia: unire alla straordinarietà del nostro patrimonio culturale la sinergia tra pubblico e privato e valorizzare le industrie creative. Siamo riusciti a fare con questo strumento un pezzo della politica culturale che dobbiamo realizzare per questo Paese”. Tra le motivazioni della scelta del capoluogo siciliano elencate da Franceschini: “La candidatura è sostenuta da un progetto di grande respiro umanitario, votata all’inclusione e al patrimonio della cittadinanza“. Nella premessa Baia Burioni aveva dichiarato: “Chi vorremmo ringraziare più di tutti sono i sindaci e i gruppi di lavoro che hanno dimostrato capacità di progetto inaspettata. Sono città e nuclei urbani molto diversi che però hanno lanciato una sfida grande e comune. Capitale italiana della cultura non è un concorso di bellezza che guarda al passato, né all’estremo una sfida tra potenze ed energie. E’ un premio alla capacità di progetto in grado di trasformare la cultura in sangue carne, futuro e cittadinanza. Le città hanno dato un segnale chiaro che ci ha aperto il cuore. Grazie a questi amministratori, progettisti, artisti e imprenditori questo Paese ce la può fare a stare sulla via della modernità”.

(Servizio aggiornato alle 15.40)

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Da sinistra l’assessore regionale alla Cultura Moreno Pieroni, il ministro Dario Franceschini, i sindaci Francesco Fiordomo e Matteo Ricci

DALLA REGIONE – Le dichiarazioni dell’assessore alla Cultura Moreno Pieroni: “Accanto allo sconforto e alla delusione per la notizia che Recanati non sarà Capitale della Cultura italiana 2018, sorpassata da Palermo, c’è tuttavia la consolazione della consapevolezza di aver lavorato bene, di non aver lasciato nulla di intentato, di aver investito le migliori risorse umane per supportare questa candidatura. Che a noi sembrava anche un messaggio di speranza per un ritorno alla normalità dalla Patria di chi parlava di “natura matrigna” , ma anche di eroica e nobile resistenza della Ginestra, un simbolo anche delle Marche. Ma tant’è, formuliamo le sincere congratulazioni a Palermo e al suo immenso patrimonio culturale. Ringraziamo le numerose personalità nazionali della Cultura e dell’Arte che si sono spese per la città di Leopardi aderendo e promuovendo la candidatura con un’ autentica sensibilità e affinità di intenti e valori. E come sempre sanno fare i marchigiani di fronte alle negatività, ci rimbocchiamo le maniche per progettare nuove iniziative legate alle grandi celebrazioni che ci attendono nei prossimi mesi, ringraziando tutti coloro che ci hanno creduto, in primis il Comune di Recanati ma anche le altre amministrazioni marchigiane che hanno voluto sostenere un’unica candidatura al di là dei campanilismi. Un’ulteriore dimostrazione di come il sistema Marche, quando vi è necessità e senso di responsabilità, si sappia unire attorno all’identità culturale, mostrando coesione e collaborazione effettiva”.

Capitale della Cultura, volata finale Recanati spera: “siamo competitivi”

 

 



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