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Il presepe vivente della speranza
dopo il sisma

RINASCITA - Ussita, Visso, Castelsantangelo sul Nera, Porto Sant'Elpidio e Montegranaro: tutti insieme per non far morire una tradizione che rischiava di non rinnovarsi dopo il terremoto

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di Paolo Paoletti

Quello di ieri a Porto Sant’Elpidio è stato molto più che un presepe vivente.  Un gioco di squadra che, nel primo giorno dell’anno, ha voluto simboleggiare la speranza e la rinascita delle popolazioni del maceratese colpite dal sisma e ospiti delle strutture ricettive della costa elpidiense. Un gioco di squadra che ha visto collaborare diversi comuni dove quella del presepe vivente è stata da sempre una tradizione.

Presepe-vivente-Porto-SantElpidio-6La pineta nord è stata animata da circa 50 figuranti. A portare il proprio contributo è stato Sante Basilli, storico pilastro del presepe vivente di Ussita che vanta una tradizione decennale. Con lui l’assessore al Turismo del Comune di Visso, Patrizia Serfaustini, la rappresentante del Borgo Marinaro di Porto Sant’Elpidio Umbertina Pambianchi che ha arricchito l’evento con spunti del folklore locale, Mauro Lucentini di Montegranaro che ha fornito alcuni costumi, Valentina Pagnotta che ha curato la grafica e decine di altri volontari animati dal desiderio di restituire spazio ad un evento che altrimenti sarebbe stato annullato a causa del sisma. Tra i figuranti anche l’assessore al Turismo di Porto Sant’Elpidio Milena Sebastiani. Presente anche il sindaco di Ussita Marco Rinaldi.

Nel percorso allestito all’interno della pineta sono stati riprodotti gli antichi mestieri, da quelli tradizionali dell’area montana a quelli del borgo marinaro partendo ovviamente dalla pesca. E ancora scene di vita quotidiana con i popolani, i pastori fino ad arrivare alla natività, momento centrale dell’intera rievocazione. Nonostante il freddo, che si è fatto sentire, tante sono state le presenze. A scaldare tutti hanno pensato alcune aziende vinicole del territorio che hanno preparato Vin Brulè. Un’occasione anche per proseguire la raccolta fondi.

Ancora una volta Porto Sant’Elpidio ha dimostrato il suo grande cuore. Un impegno corale per far si che, nonostante il terremoto, una delle manifestazioni più significative dell’anno per i comuni dell’entroterra maceratese, potesse continuare a vivere.

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