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Primo Consiglio dopo l’emergenza,
in bilancio 4 milioni per il Cas

CAMERINO - Il sindaco Gianluca Pasqui ha relazionato su quanto fatto dopo le scosse di ottobre rispondendo alle critiche sulla lentezza: "Chi vive qui giustifica i tempi, non abbiamo pensato solo all'Università". E sul trasferimento dei cittadini lungo la costa: "Non so cosa altro si potesse fare". Sfollati, ripartenza delle attività commerciali e campo container di Vallicelle gli altri argomenti

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Il sindaco Gianluca Pasqui ha relazionato sull’emergenza sisma in Consiglio comunale

di Monia Orazi

“Non voglio essere accusato di aver pensato soltanto all’università, ci siamo mossi su tutti i fronti. La nostra unica visione è che Camerino deve ripartire da tutto”. Questo il succo dei 36 minuti di discorso del sindaco Gianluca Pasqui ieri in consiglio comunale. Pasqui ha tracciato un bilancio di due mesi di attività dell’emergenza post-sisma. Sono 6.063 le richieste di sopralluogo a Camerino, di cui 2796 già effettuati. Tra questi 846 edifici sono risultati agibili. Sono 2050 le persone, tra residenti e studenti universitari, sistemati negli alberghi.

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Uno dei puntellamenti eseguiti in centro per restringere la zona rossa

Il sindaco ha risposto alle polemiche sulla lentezza della gestione dell’emergenza: “E’ passato del tempo dall’ultimo consiglio del 28 luglio, molto per chi vive lontano da qui, ma chi conosce la quotidianità di Camerino lo giustifica – ha detto il sindaco – voglio ringraziare per la vicinanza il presidente Ceriscioli, il commissario Errani, Curcio, i vigili del fuoco, la protezione civile, la Cri e tutti i volontari. Non vogliamo occultare nulla”. Sulle critiche rivolte al trasferimento degli sfollati sulla costa: “Deportazione è una parola forte, in una catastrofe così generale, non so che altro si potesse fare. Avevo fatto un’ordinanza per far rientrare dalla costa coloro che hanno la casa agibile, sono stato smentito dalla Protezione civile, visto che potranno restare fino al 12 gennaio negli alberghi. Dopo 50 giorni l’ateneo è ripartito, insieme ai 1860 ragazzi delle scuole, anche io posso sbagliare, non si deve attaccare tanto per farlo, ma bisogna dire come si possono fare meglio le cose”.

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I container nell’area di Vallicelle

Tema cruciale quello del rilancio economico: “Abbiamo fatto ripartire 50 attività commerciali, ma non è una corsa al più bravo”. Il nodo del centro storico chiuso, poiché interamente zona rossa, è stato oggetto di un’altra parte dell’intervento del sindaco: “Abbiamo ridotto già sei volte la zona rossa, non è successo neanche ad Amatrice. Non stiamo fermi, ma ci muoviamo secondo la legge. Si stanno effettuando i Gts (gruppi tecnici di sostegno). Per motivi tecnici i vigili del fuoco non possono mettere in sicurezza San Domenico. Dovremo dare l’incarico ad un tecnico e poi fare una gara. Stesso discorso per mettere in sicurezza l’abside del duomo, i campanili saranno sistemati dai vigili del fuoco. A Santa Maria in via abbiamo aperto, fino a dove apribile. Va puntellato e fatto il lavoro di un certo tipo. Ci muoviamo sulle indicazioni dei vigili del fuoco, che hanno effettuato il triage, lo studio accurato di tutti i palazzi e le vie, indicando le criticità”. Altri punti toccati dal sindaco sono stati la zona delle Conce e il campo container, ormai pronto a Vallicelle: “Per tenere aperta la tabaccheria La Fenice abbiamo fatto un miracolo, non è un regalo ma ce l’ha consentito la legge. C’è chi ha detto che i container sono scandalosi con i bagni in comune. Sono una cosa in più che abbiamo ottenuto, preferisco chiamarli campi tenda, ostelli. Permetteranno a quattrocento studenti di ricominciare l’attività, nessuno costringe le famiglie ad andarci. Abbiamo individuato le aree per le attività commerciali, le partite iva non possono stare ferme per mesi”.

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I consiglieri della minoranza

Approvate, con l’astensione della minoranza, due variazioni di bilancio. Nella prima sono stati stanziati 150 mila euro per il contributo di autonoma sistemazione fino a settembre e 80 mila euro di contributo dalla Protezione civile, per l’emergenza post terremoto. Nella seconda riferita alle scosse di ottobre, il contributo per l’autonoma sistemazione lievita a quattro milioni di euro. Per il consigliere indipendente Pietro Tapanelli si deve fare riferimento al modello di ricostruzione del Friuli: “Il punto di partenza è il lavoro, la ricostruzione privata non ha senso senza la ripresa economica. Camerino deve unirsi con i comuni del territorio, 55 mila abitanti insieme fanno la differenza, si deve preparare poi un documento di sviluppo condiviso che detterà le linee guida per i prossimi anni”. Per Marco Fanelli e Fabio Trojani di Comunità e territorio, ci sono alcune criticità da rivedere. “Nella ricostruzione si deve dare voce ai sindaci e rendere i territori protagonisti – ha detto Fanelli – dobbiamo inventarci un nuovo modello di sviluppo. Serve una progettualità territoriale per ripartire”. Ha aggiunto Trojani: “Il decreto legge va modificato. Camerino rischia di perdere duemila abitanti, altri sono già andati nei centri vicini. Non si può ricostruire come era, abbiamo salvato delle vite, ma non possiamo ipotecare il futuro”.



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