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Castelsantangelo, i 13 residenti
accudiscono gatti, cani e galline
“Qui non abbandoniamo nessuno”

SISMA - Il gruppo "Un aiuto concreto per Castelsantangelo" chiede scorte per i circa 40 felini rimasti tra il centro e le frazioni. "L'emergenza sarà lunga sia per noi che per loro"

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Uno dei gattini rimasti a Castelsantangelo dopo il terremoto

 

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di Claudio Ricci

“Qui a Castelsantangelo non abbandoniamo nessuno, tanto meno i gatti”. E’ una lotta per la normalità, quella condotta ogni giorno dai residenti e dai volontari di “Un aiuto concreto per Castelsantangelo” dopo il terremoto. Dalla necessità di mantenere i fari accesi sulla devastazione ai bisogni dei residenti rimasti fino alle necessità dei piccoli amici a 4 zampe e degli altri animali domestici nulla viene lasciato al caso. Ognuno, umano o animale, merita attenzione. Così l’ultimo appello lanciato è quello per i gatti rimasti in paese bisognosi di cibo.

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Una delle colonie di Castelsantangelo accudita dai residenti

Angela Cesaretti, tra i 13 residenti rimasti in paese e alloggiati in camper e roulotte si occupa insieme ad un altra signora, Paola, dei gatti rimasti a Castelsantengelo e nelle frazioni dopo che molti residenti hanno dovuto lasciare le proprie case per trasferirsi sulla cosa. Tutte le mattine Angela si reca dai gatti per portar loro da mangiare. “Io mi occupo prevalentemente dei gatti con Paola – racconta Angela –  In tutto sono circa una trentina a Castelsantangelo e Gualdo e altri 15 abbondanti tra le frazioni di Nocelleto e Valleinfante. Gli altri ragazzi si occupano dei cani e delle galline. Per fortuna non ci sono gatti malati e finora il cibo è bastato, un po’ lo abbiamo acquistato per conto nostro un po’ ci è arrivato da qualche donazione. Alla lunga però avremo bisogno di cibo visto che l’emergenza sarà lunga oltre che per le persone anche per gli animali”.

gatti-castelsantangelo-3-400x300Al momento sono quasi terminate le scorte di cibo “umido” e volontari e residenti cercano persone, aziende o negozi disposti a donare una buona quantità. “Stiamo portando avanti questa cosa dalle prime fasi dell’emergenza -spiega Francesca Pedanesi una dei volontari – Angela ci dice cosa le occorre e noi glielo portiamo. Inizialmente erano 22 gatti poi sono aumentati con quelli delle frazioni. Dopo lo scosse i residenti sono riusciti a prendere i cani mentre i gatti sono restati. Vogliamo dare un cenno di comunità che esiste e resiste. Vogliamo davvero bene a questi animali, qui c’è una grande cultura degli animali che da sempre rappresentano una parte importante della nostra comunità ed economia. Basti pensare agli allevamenti sparsi sul territorio”.

 



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