«L’istituto tecnico “Divini” non si sposterà da San Severino e in nessun modo il personale, supportato dagli organi comunali e soprattutto da studenti e famiglie, permetterà che ulteriori e gravi ritardi compromettano una istituzione così importante e di lunga tradizione nel nostro territorio». Tutto il personale della scuola settempedana, dalla dirigenza, al personale Ata, al corpo docente, al comitato studentesco, esprime in una nota «la più viva preoccupazione per il destino del proprio istituto, vista l’inerzia delle istituzioni, chiamate e sollecitate più volte a dare risposte concrete alla grave emergenza». Il rischio è quello «che si possa rischiare di impoverire l’entroterra maceratese, cancellandone l’identità economica, storica e socio-culturale e togliendo dignità a territori che hanno dato tanto alla nostra Regione e al Paese intero e quindi nella nota si chiede «in modo chiaro e deciso che le autorità competenti forniscano la loro risposta concreta, esprimendosi tempestivamente e ufficialmente riguardo al sito, in cui iniziare da subito i lavori per la messa in posa dei moduli, per i quali ci risulta sia stata già inoltrata richiesta da parte dell’amministrazione provinciale». Il personale e le componenti scolastiche proseguono mettendo l’accento sulle «esigenze di studenti e famiglie in ordine alla formazione, che la scuola si sente in obbligo di fornire – continua la nota -. Per quanto si sia riusciti nella scuola dell’infanzia e primaria“Luzio”, ad intraprendere, dal 17 novembre, un cammino di “normalizzazione”, che ha permesso in modo graduale agli studenti di rientrare in classe, permangono forti criticità: inidoneità delle aule e degli spazi, non idoneità dei servizi igienico-sanitari e soprattutto assenza di spazi collettivi e di laboratori che sono parte indispensabile del curriculum e dell’identità di un istituto tecnico come il nostro; infine il disagio di operare in due sedi non attigue. Rischiamo che tali criticità, insorte in un periodo dell’anno scolastico particolarmente importante per l’attività di orientamento, possano implicare una grave perdita di nuove iscrizioni, che può essere scongiurata solo dall’assicurazione di ricostruzione da parte degli organi di competenza, con immediato avvio delle procedure necessarie».
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