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Il Tar sospende la caccia
allo storno e alla moretta

Accolto in parte il ricorso di Lac e Wwf: "Ora Regione e Act facciano rispettare la sentenza"

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moretta

Moretta

 

Il Tar delle Marche ha disposto la sospensione del prelievo in deroga dello Storno e ha sospeso la caccia alla Moretta. Il Collegio ha accolto in parte il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste Lac e Wwf Italia, ritenendolo fondato e quindi ha disposto la chiusura alla caccia alle due specie in quanto sussistono condizioni di estrema gravita e urgenza. Lo rendono noto la Lac e il Wwf. La trattazione di merito è fissata per il marzo 2017. “Una grande vittoria – scrive il Wwf – la Moretta è inserita nella lista rossa delle specie minacciate e di cui rimangono in Italia poche decine di coppie nidificanti. Per lo Storno sottolineiamo la nostra soddisfazione per lo stop alla cosiddetta “caccia in deroga” decisa dal Tar, una anacronistica persecuzione che da anni si accanisce contro una specie in forte declino in tutta Europa”. L’avvocato Tommaso Rossi del Foro di Ancona ha curato il ricorso: “Non posso che esprimere soddisfazione per questo provvedimento e auspico la conferma definitiva e il pieno allineamento dei futuri calendari venatori con le prescrizioni dell’Ispra, in modo da evitare il continuo ricorso alla magistratura per salvaguardare le esigenze di tutela della fauna selvatica”.

Storno

Storno

Il   Wwf chiede ora che la Regione e gli Atc mettano in atto tutte le azioni necessarie “al fine di informare i cacciatori della situazione determinatasi a seguito della decisione del Tar. Spetta infatti proprio a Regione e Atc impedire, così come stabilito dal giudice amministrativo, l’esercizio della caccia allo Storno e alla Moretta in tutte le Marche”.

“È ora importante – conclude il coordinatore regionale delle guardie venatorie volontarie del Wwf –  far rispettare quanto disposto dai giudici del Tar. L’ottimo lavoro della polizia provinciale e del corpo forestale dello Stato, che si occupano in maniera specializzata della vigilanza venatoria e dell’antibracconaggio, stanno ottenendo importanti risultati nella tutela della fauna selvatica delle Marche. Sul campo ci saranno anche le guardie venatorie volontarie delle associazioni ambientaliste che vigileranno perché venga rispettato ovunque nelle Marche il divieto di caccia allo Storno e Moretta e con esso il principio della legalità”.



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