Alex Britti sul palco
di Laura Boccanera
(foto Federico De Marco)
Parla poco, si muove quasi timido sul palco, poca interazione col pubblico, ma è con la chitarra che Alex Britti mostra il musicista che è. Piazza piena a Civitanova per il ritorno di Alex Britti. L’artista romano in tour con il suo nuovo album “In nome dell’amore” ha suonato per due ore: «Non mi piace molto parlare e raccontare come nasce una canzone o parlare di me, parlo poco, ma suono molto, così nel concerto ci stanno più canzoni». Esordisce così dopo il primo gruppo di canzoni. La prima ora è dedicata quasi interamente all’ascolto dei nuovi brani dell’album, tra cui “Perchè” canzone che parla della violenza sulle donne, oppure canzoni come “Immaturi” che lo stesso Britti definisce una generazione emersa negli ultimi anni. «Ci sono cinquantenni vestiti come pischelli o peggio ancora i rambo da tastiera, diffidate». Britti non riesce poi a non far emergere la sua anima blues e racconta di quando da ragazzo per evitare di scocciare i vicini con la chitarra e la musica di notte si rifugiava nell’isola Tiberina. «Andavo di notte all’isola Tiberina e mi rifugiavo nella fantasia, pensavo a come vicino ad un fiume come il Mississippi ci fossero bluesman a suonare e così è nata “Tra il Tevere e il blues”. Poi finalmente arrivano le canzoni che fanno cantare e la piazza si anima con le ballate “Una su un milione”, “Un attimo importante”, “Oggi sono io” e con le più pop degli esordi “La vasca” . Soddisfatto l’autore che sulla sua pagina Facebook commenta: “Civitanova, pubblico fantastico”.
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