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Lo Stato siamo noi,
la lezione di Otello Lupacchini

CAMERINO - Nel pomeriggio di ieri si è conclusa in municipio la lunga giornata con il magistrato che ha incrociato nella sua vita "eventi sanguinosi, personaggi ripugnanti e consorterie micidiali"

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L’incontro in municipio a Camerino

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Il sindaco Gianluca Pasqui

di Monia Orazi

Un invito ai giovani a ragionare con la propria testa, senza seguire la propaganda, per riappropriarsi della capacità di progettare il futuro e della propria autonomia di pensiero. Questo il messaggio lanciato ieri pomeriggio dal magistrato Otello Lupacchini all’attenta platea di cittadini ed universitari che hanno gremito la sala dei Priori del palazzo comunale di Camerino, per assistere alla presentazione del suo volume “Pessimo Stato”, a cui era atteso anche Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, che ha disdetto mezz’ora prima dell’inizio per problemi di salute. A moderare l’incontro è stato il primo cittadino Gianluca Pasqui. Mafia, sequestri, omicidi, gli “errori” dell’Italia moderna che si ripetono sin dai tempi antichi, una visione lucida dei misteri del paese, narrata dalla voce di Lupacchini, che ripercorre ciò che è stato, per imparare dagli insuccessi e fare in modo che il futuro sia diverso. “Abbiate una vostra capacità critica – ha detto Lupacchini rivolto ai ragazzi – recuperando cultura e legalità, per avere autonomia intellettuale e capacità culturale”. “E’ difficile trattare il percorso delle opere d’arte. Il valore che assumono è sempre differenziato rispetto alle quotazioni ufficiali e ad alle modalità di pagamento, rispetto al valore che possono assumere ed alle negoziazioni che se ne possono fare. L’arte è merce di scambio contro la droga e le armi. I furti di opere d’arte sono dovuti all’inadeguatezza degli strumenti di prevenzione e controllo”, ha affermato il magistrato in una breve intervista rilasciata alla stampa, prima di iniziare l’incontro pomeridiano. Una battuta sul titolo del libro, è stata diluita in una metafora della criminalità, vista attraverso il mercato delle opere d’arte, tema dell’incontro mattutino (leggi).

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Una importante lezione del magistrato che ha incrociato nella sua vita “eventi sanguinosi, personaggi ripugnanti e consorterie micidiali”.  l“Noi viviamo in un pessimo Stato, poi che lo Stato sia pessimo è tutto da vedere. Nel 1939 un tal Bottai, ministro della cultura, fondò le soprintendenze ai Beni culturali, con personale specializzato con precise conoscenze riguardo al patrimonio loro assegnato. Oggi si va in direzione opposta, con la soppressione delle Soprintendenze e la creazione, in un’ottica di riforma, di un unico istituto archeologico che non si sa cosa sarà, che confonde le esperienze professionali in un unicum indistinto – ha osservato durante l’intervista il magistrato – L’architetto sarà al tempo stesso archeologo ed esperto di storia dell’arte, lo storico dell’arte sarà a sua volta architetto ed archeologo, un passo indietro assolutamente pericoloso, ci si affida ad un indistinto genericismo che porterà ad un depauperamento del patrimonio, in nome non si sa di che”. Inevitabile la domanda sull’attuale situazione della criminalità nelle Marche. “Per la mia esperienza le Marche non sono più l’isola felice dall’economia florida, ma un campo di conquista delle organizzazioni mafiose, che hanno il vantaggio ed il pregiudizio sostanziale, che non trattandosi di un territorio mafioso, questa è l’ultima cosa a cui si va a pensare”, ha affermato Lupacchini.

lupacchini unicam (1)Nella lunga lectio del mattino è emerso un riferimento alla scomparsa della baronessa Rotschild, della sua amica Gabriella Guerin (leggi), avvenuta a Sarnano nel 1980. “A Camerino la scomparsa della Rotschild risultò stranamente legata ad un furto avvenuto nella casa d’aste Christie’s di Roma, collegata a sua volta alla morte di Roberto Calvi, sotto il ponte dei Frati neri a Londra”, ha detto Lupacchini. “Quello stesso pomeriggio in cui scomparvero, vi furono delle lettere anonime indirizzate a Christie’s in sui si accennava la vicenda ben riferita, inerente alla sparizione. Successivamente nella stessa vicenda sembrò trovarsi traccia di una valigetta, che venne sequestrata a Londra, a personaggi che erano stati, o sembravano essere stati in contatto, in base alle fotografie, con Roberto Calvi”, ha rivelato nell’intervista. Il parlamentare Mario Morgoni ha portato il saluto di Mirabelli, presidente della commissione antimafia. Successivamente sono intervenuti, dopo i saluti di Pasqui, del rettore Corradini e di Edy Renzetti, l’onorevole Piergiorgio Carrescia ed il direttore di Radio Tre Rai.

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