La maceratese Barbara Staffolani con Lyndon Terracini direttore artistico Opera Australia e il Maestro Licata
di Maria Stefania Gelsomini
Prosegue a gonfie vele, proprio come quelle bianche e iconiche che si stagliano nella baia della Sidney Opera House, la carriera nel mondo della regia lirica di Barbara Staffolani, ormai lanciata sui più prestigiosi palcoscenici internazionali. Dopo le ultime esperienze in Paesi come l’Oman e la Cina, la regista e coreografa maceratese che lavora ormai da diversi anni in pianta stabile nell’ufficio regia dell’Arena di Verona, è volata da oltre un mese in Australia dove proprio in queste ore ha debuttato a Sidney, nel teatro intitolato a Joan Sutherland, la Luisa Miller di Giuseppe Verdi, con repliche fino al 29 febbraio. Una prima assoluta per il pubblico australiano che ha decretato un successo trionfale al capolavoro verdiano in questo nuovo allestimento firmato dal maestro Giancarlo Del Monaco e realizzato in coproduzione con l’Opéra de Lausanne (dove ha debuttato nel 2014), di cui la Staffolani cura la ripresa affiancata da uno staff di eccellenze tutte italiane, a cominciare dal direttore d’orchestra Andrea Licata, lo scenografo e costumista William Orlandi e il light designer Jacopo Pantani, assistente di Vinicio Cheli.
La baia di Sidney in una foto scattata dalla coreografa maceratese
William Orlandi e Vinico Cheli, tra l’altro, sono due vecchie conoscenze della lirica maceratese: il primo ha curato in diverse occasioni scene e costumi allo Sferisterio, dal Barbiere di Siviglia nel 1995, al Faust nel 1997, alla Tosca nel 2001, alla Carmen nel 2002. Il secondo ha disegnato le luci per Attila del 1996, Turandot del 1997, Bohème del 2000 e Aida del 2001.
Lo stesso Del Monaco, figlio del leggendario tenore Mario che fu protagonista indiscusso della nuova rinascita lirica allo Sferisterio nel 1967 con un Otello memorabile, e già sovrintendente per un paio di stagioni a partire dal 1986, ha ripreso recentemente la sua collaborazione con il Macerata Opera Festival curando nel 2012 una Serata di gala in onore del padre nel trentennale della sua scomparsa. Una grande responsabilità e un’immensa soddisfazione questa esperienza australiana per la Staffolani: “una cosa curiosa – rivela Barbara con emozione – è che circa due anni fa avevo scritto a Joanne Goodman, senior artist manager di Opera Australia, mandando un curriculum per fare un’esperienza là, e dopo due anni è stata lei a contattarmi, su suggerimento di Giancarlo, per affidarmi il compito di revival director”. In valigia, insieme al guardaroba estivo, la nostra regista ha portato anche il progetto di una Turandot tutta sua da proporre ai teatri australiani, e pare che il direttore artistico di Opera Australia Lyndon Terracini ne sia rimasto entusiasta. Staremo a vedere se “all’alba vincerà”.
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Bravissima Barbara
Una persona ed un’artista straordinaria.
Inspiegabile la sua assenza professionale a Macerata, dopo il grande lavoro a Verona.
Ma forse anche nell’arte la bravura conta meno di altro.