Macerata, una città aperta
all’arte di tutti e per tutti

I nuovi percorsi sensoriali all'interno dei tre piani di Palazzo Buonaccorsi pensati dallo staff di Macerata Musei per essere alla portata di tutti. Riproduzioni in scala e in rilievo per non vedenti, nuovi tablet con contenuti più accessibili, attività educative e visite multimediali e multilingue. L'operatrice Giuliana Pascucci: "L'accessibilità non costa se la si concepisce nel momento della progettazione"

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Il monumentale ingresso di palazzo Buonaccorsi

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La sala dell’Eneide, una delle meraviglie dei musei civici

di Claudio Ricci

Una città aperta all’arte in tutte le sue forme, che consente a tutti di goderne sentendosi accolti, integrati e inclusi. In occasione delle iniziative pensate da Comune e Anfass per la giornata mondiale della disabilità i musei civici svelano la “Macerata di tutti e per tutti”. Un viaggio nuovo dentro palazzo Buonaccorsi alla scoperta delle meraviglie in esso custodite di cui approfittare anche durante il lungo ponte dell’Immacolata. Non un semplice excursus attraverso i tre piani già di per se meravigliosi dedicati al museo della carrozza e agli ampi allestimenti di arte antica e moderna. Sulla scia della ricerca, linfa vitale di ogni forma artistica lo staff di Macerata Musei sperimenta nuove forme di fruizione, pensate anche per chi percepisce il mondo nella speranza “di viverlo contemporaneamente con gli altri” per usare le parole dell’assessore alla Cultura Stefania Monteverde.

Così, a proposito di contemporaneità, capita di scoprire un museo alla portata di tutti – ad esempio le schede esplicative delle opere contengono testi semplici ma completi – e allo stesso tempo in continuo movimento, in viaggio verso l’inclusione, a disposizione della città, dei suoi visitatori e di chi di Macerata non conosce neanche il nome. Il “Ritratto di Michelangelo come Mosè” olio su cuoio di Federico Zuccari ( Sant’Angelo in Vado 1539-41, Ancona 1609) è a Parigi  in mostra dal 14 ottobre al 21 febbraio al museo d’arte e storia del giudaismo. Un’opera ambasciatrice d’arte nella capitale che piange la morte dei suoi figli.

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Una delle carrozze in esposizione al museo

Ma le scoperte sono innumerevoli. Le carrozze vengono riprodotte in scala per permettere anche agli ipovedenti e ai non vedenti di toccarle e quindi vederle. Si può virtualmente salire sugli antichi veicoli accedendo ai nuovi tablet, non più incastrati nelle teche ma mobili (quindi alla portata anche di chi si muove su di una carrozzina) e progettati per una lettura facilitata. Con un touch si apre uno shooting fotografico multidimensionale che permette ai visitatori di salire virtualmente sulle signore da viaggio. Anche il tour virtuale attraverso cui si può vivere la simulazione di veri tragitti in carrozza è facilmente raggiungibile da tutti attraverso una pedana elettrica che accompagna il visitatore all’interno della berlina. Nell’anticamera del piano d’arte moderna trova spazio poi la perla del percorso tattile: la”Madonna con bambino” di Carlo Crivelli realizzata in bassorilievo.

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“La Madonna col Bambino” in rilievo per i non vedenti

E poi ancora: visite multimediali multilingue, attività educative, laboratori creativi contenuti multimediali: «Il museo è concepito per essere di tutti e per tutti – spiega Giuliana Pascucci operatrice di Macerata Musei – L’accessibilità non costa se la si concepisce nel momento della progettazione. Quando nella disposizione degli oggetti, delle opere, dei pannelli esplicativi si pensa ad esempio che è necessario lasciare degli spazi che consentano di muoversi liberamente anche a chi è su una carrozzella. Ma accessibilità non è solo questo è prima di tutto inclusione, mettersi a disposizione di quanti vogliono conoscere il museo, viverlo e scoprire che in ogni sua opera e in ogni sua accorgimento racconta la storia di Macerata. Una città che da sempre è stata aperta all’arte e alle sue nuove forme espressive, proprio perché accogliente e inclusiva».

«Curare le relazioni umane attraverso la tecnologia che è strumento per dialogare con tutti. Questa è la filosofia che abbiamo abbracciato dall’inizio degli allestimenti – dice il sindaco Romano Carancini – E’ un modo per rendere il nostro museo anche più internazionale. In tutto questo continua ad essere fondamentale il sostegno della Regione iniziato con l’opera dell’ex assessore alla Cultura Pietro Marcolini. La rete museale marchigiana può avere due bastioni fondamentali con palazzo Ducale ad Urbino e palazzo Buonaccorsi a Macerata che si arricchisce oggi anche attraverso questo piccolo ma significativo passaggio per migliorarne l’accessibilità. Intanto continuiamo a lavorare sull’Infopoint per renderlo più aperto e visibile a chi arriva in città»

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Alcune sculture del museo di arte moderna possono essere toccate dai non vedenti



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