Spazio pubblicitario elettorale

Requiem per il Cemaco,
il Consiglio approva la liquidazione

MACERATA - Con 21 sì (maggioranza e Città Viva) e 6 astenuti (Fi, Fdi e M5S) l'assise ha dato il via libera allo scioglimento della società partecipata dal Comune al 68% che si occupa di macellazione delle carni. Critiche dell'opposizione sui ritardi e sull'appropriatezza dell'operazione. Bocciata la mozione di Renna (Fdi) sulla revisione delle tariffe di inumazione recentemente aumentate fino a 730 euro

- caricamento letture
David Miliozzi_Foto LB

Il consigliere di Pensare Macerata, David Miliozzi

 

di Claudio Ricci

Per usare le parole di David Miliozzi, consigliere di Pensare Macerata: «Questo di oggi è stato un consiglio dedicato alla morte. Dal Cemaco definito come un cadavere, alla discussione sull’aumento dei costi per servizio di inumazione, fino alla diffusione sul suolo pubblico di defibrillatori in caso di eventuali attacchi cardiaci». Un’assise “a lutto” quella di oggi pomeriggio a Macerata, con il tema funebre a dominare le varie discussioni. Si parte dal requiem per il Cemaco, società pubblica partecipata dal Comune al 68%, nata nel 1992 per la macellazione delle carni su scala provinciale ormai in agonia finanziaria da anni per i mancati introiti e le spese a cui far fronte. Il Consiglio comunale ha approvato con 21 sì (maggioranza e Città Viva) e 6 astenuti (Fi, Fdi e M5S) lo scioglimento e la messa in liquidazione della società. Una realtà di cui fanno parte anche la Provincia e diversi comuni del territorio (ieri sera anche il consiglio comunale di Recanati ne ha approvato la liquidazione) che ha accumulato negli anni perdite milionarie (leggi l’articolo).

cemaco

Il Cemaco di Villa Potenza verrà liquidato

Marco Caldarelli_Foto LB

«Una società ormai in prognosi riservata – ha detto l’assessore al Bilancio Marco Caldarelli – che solo nell’ultimo anno ha registrato perdite per circa 133mila euro che sommate a quelle precedenti costituiscono un debito complessivo di 2 milioni di euro. L’amministrazione comunale ha voluto negli anni tenerla in piedi per salvaguardare il servizio pubblico di garantire la qualità delle carni macellate. Con la normativa attuale sui principi di economicità ed efficienza delle partecipate non lo può più fare. Nel frattempo va dato atto all’amministrazione comunale di aver adottato negli anni misure per contenere le perdite. Non ultimo il rinnovo del contratto d’affitto d’azienda (risalente all’ottobre del 2013) al consorzio Cozoma che prevede l’assunzione da parte dell’affittuario delle spese manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura».

«L’attività di mattazione verrà comunque portata avanti dal Cozoma che ha sottoscritto l’affitto d’azienda fino al 2014»,ha assicurato il sindaco Romano Carancini. Critica l’opposizione: «Tempi troppo lunghi nel deliberare la messa in liquidazione» secondo Riccardo Sacchi (Forza Italia) e Anna Menghi,  Gabriele Mincio di Città Viva rileva «il rischio di liquidare il complesso delle proprietà in perdita a cifre nettamente inferiori» mentre per Andrea Marchiori (Forza Italia)  «l’amministrazione non ha saputo adeguarsi al cambio del mercato della carne negli anni generando così le perdite d’esercizio».

Renna_Foto LB

Paolo Renna di Fdi-An

Bocciata la mozione di Paolo Renna (Fdi) sulla revisione dell’aumento delle tariffe di inumazione passate da 142 a 730 euro con una delibera dello scorso 7 ottobre (leggi l’articolo). «Il Comune deve erogare servizi e se questi vengono scaricati sui cittadini tanto vale non pagare più le tasse – ha detto Renna – In un momento di crisi economica come questo l’amministrazione deve sostenere quelle azioni sociali – come appunto il servizio funebre – al fine di riprogrammare le spese non così necessarie». Secca la risposta dell’assessore Narciso Ricotta: «L’inumazione non costituisce una spesa sociale ma una scelta culturale. L’amministrazione si occupa invece degli indigenti o di chi non ha familiari che possono farsi carico dello spese di sepoltura. I costi dell’inumazione sono elevati e ricadrebbero su tutta la comunità, compresi gli stessi indigenti che non possono permettersela.
Infine l’assise ha approvato all’unanimità la mozione di Anna Menghi sulla trasparenza delle spese di rappresentanza e all’ordine del giorno presentato dai consiglieri Pd Paolo Micozzi e Alessia Scoccianti sull’installazione su suolo pubblico (centro storico o corsi più frequentati) di defibrillatori.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X