726 anni di Università
Anno accademico al via
con il sottosegretario Gozi

MACERATA - La cerimonia al San Paolo con uno sguardo all'Europa. Il rettore Luigi Lacchè, in scadenza a fine anno: "La nostra sfida per i prossimi anni si fonda sul motto di don Milani “I care”, il contrario del fascista “me ne frego”. Continua il lavoro per dare un nuovo volto a Villa Lauri. (LE FOTO)

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L’auditorium di San Paolo gremito per l’inaugurazione dell’anno accademico

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La stretta di mano tra Luigi Lacché e Sandro Gozi

 

di Federica Nardi

(Foto di Lucrezia Benfatto)

Il sottogretario Sandro Gozi per l’inaugurazione del 726° anno accademico dell’università di Macerata ha tenuto un discorso appassionato sulla crisi dell’identità europea, sempre più evidente sotto la spinta dei flussi migratori. Gremito l’auditorium di San Paolo. Autorità, professori e studenti hanno salutato con un lungo applauso il discorso di apertura del rettore Luigi Lacché, che ha lanciato un messaggio forte e chiaro in questa prima giornata del suo ultimo anno di rettorato: «Mi emoziona essere qui di fronte a tutti i risultati che siamo riusciti a raggiungere. “L’umanesimo che innova” è la risposta del nostro ateneo alla crisi di cultura e identità dell’Europa. La nostra università è apparentemente generalista, ma siamo specializzati nelle scienze umane e sociali, quelle in grado di tradurre la storia e la cultura in una logica di utile e di bello, il vero “made in Italy”. La nostra sfida per i prossimi anni si fonda sul motto di don Milani “I care”, il contrario del fascista “me ne frego”. Curare lo studente vuol dire riconoscere il suo valore per l’università e, nel caso della ricerca, puntare a trattenere sul territorio i benefici dell’investimento che il Governo mette a disposizione».

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In prima fila, da sinistra: il senatore Mario Morgoni, il questore Giancarlo Pallini, il vescovo di Macerata Nazareno Marconi, il presidente della Provincia Antonio Pettinari

Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, ha ripercorso in poco più di un’ora di intervento alcune delle tematiche più stringenti dell’attualità. Dai diritti fondamentali alla libertà di circolazione, fino ai ricordi del suo Erasmus in Germania pochi mesi dopo la caduta del muro di Berlino. «L’Erasmus rappresenta l’Europa che noi vogliamo, quella che moltiplica le opportunità. Ieri ero ad Atene e ho visitato la collina di fronte all’Acropoli, dove sorge il monumento di Filopappo, costruito per un uomo siriano. E non a caso. La Siria è Europa – ha detto -. L’Europa è nata attorno a tre colline: l’Acropoli di Atene, il Campidoglio e il Golgota. Quella che era la culla della civiltà europea è diventata la tomba dell’indifferenza. Non dimentichiamo per quale motivo è nata l’Unione europea, l’Europa vuol dire apertura. Dobbiamo rompere con l’Europa dell’austerità, nel cuore e nelle idee ancora prima che nel portafoglio, espressione dell’egoismo che ha fatto del Mediterraneo un cimitero. La sospensione dei diritti non farà che accelerare la disintegrazione europea. E ha incalzato: «Non fidatevi dei politici che vi dicono che un problema è troppo complesso da risolvere. La politica è lì per quello. Cerchiamo di sviluppare un progetto comune in un paese che si divide su tutto. L’unico modo che abbiamo per costruire una nuova politica dei diritti umani è la via della trasparenza, intesa come obbligo di verità e diritto alla conoscenza. Mi preoccupa l’indifferenza della società nei confronti dei più deboli e il vuoto politico su temi come la parità di genere, la libertà religiosa e i diritti civili. I magistrati non dovrebbero fare politica, ma la politica non può delegare alla magistratura le proprie responsabilità. Lottiamo contro l’Europa della paura e contro gli spacciatori di demagogia a buon mercato. Che l’Europa torni a essere sinonimo di libertà».

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Sandro Gozi

Un anno importante per l’università di Macerata, proiettata sul piano strategico che da qui al 2018 avrà come motto “Curare lo studente in modo speciale”. Molti i risultati raggiunti, a partire dal logo “Excellence in research”, concesso a pochissimi atenei italiani dalla Commissione europea. Una menzione anche alle spin off di Unimc (Playmarche srl, International Route e AdvisEU Studio Project), nate con l’obiettivo di intercettare i finanziamenti europei, e al Luci (Laboratorio umanistico per la creatività e l’innovazione), ormai punto di forza del’ateneo. Il rettore ha elencato i successi degli ultimi anni: dalla crescita esponenziale degli iscritti alla scuola di studi superiori “Leopardi”, alla sezione del portale affitto.it dedicata agli studenti maceratesi, il Career Day organizzato insieme a Unicam e, non da ultima, la nuova app “MyUnimc” presentata ieri (leggi articolo).

In anni difficili per le università nazionali, l’ateneo maceratese viaggia in controtendenza sia per l’incremento delle iscrizioni sia per l’aumento dei crediti formativi, dimostrazione di come gli studenti si impegnino sempre di più nel loro percorso universitario. Formazione innovativa e integrata, cura dello studente e internazionalizzazione sono stati e continueranno a essere i tre pilastri della formazione targata Unimc. «Sperimenteremo una piattaforma che permetta a matricole e tutor di entrare in contatto – ha annunciato Lacchè -, in modo da abbattere problemi come quello dell’abbandono degli studi». Ottimi risultati anche sul piano internazionale, grazie alle tre nuove lauree magistrali che si aggiungono alle sette lauree a doppio titolo in settori strategici del mercato e agli scambi che ogni anno portano decine di docenti e ricercatori dell’università di Macerata negli atenei più prestigiosi del mondo. Verso l’estero e dall’estero, grazie alle iniziative del collegio Matteo Ricci, che in questa seconda edizione ha visto moltiplicarsi le richieste da tutto il mondo tanto da portare a venti il numero dei contratti per l’anno 2016-2017.

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Luigi Lacchè

Con la Cina sempre nei pensieri: «Parlare di Unimc significa parlare di Cina – ha proseguito Lacchè -. Dopo l’inaugurazione dell’istituto Confucio nel 2011, che due anni fa è stato premiato dal vicepremier cinese in quanto eccellenza mondiale, sempre più studenti ottengono la certificazione per la lingua cinese. Restaureremo Villa Lauri. Stiamo lavorando con il ministero dell’educazione cinese e con l’università Normale di Pechino per fare di Villa Lauri un luogo di incontro tra oriente e occidente. Un valore aggiunto nella città nella città di Matteo Ricci e del grande studioso Giuseppe Tucci». Tra i progetti in cantiere il trasferimento del rettorato e della direzione generale a palazzo Adami, già sede della fondazione Carima, la nuova vetrina nel Palazzo degli studi, il recupero del cortile dell’ex carcere femminile. Una politica edilizia all’insegna della razionalizzazione, che ha portato già al risparmio di quasi mezzo milione di euro. Risultati sempre migliori anche per la ricerca e per i bandi europei. Sono già 42 i progetti presentati, 8 i progetti europei vinti per un budget record di 1,5 milioni, gestito interamente dall’ateneo. «L’università di Macerata è un ateneo a responsabilità sociale, un bene fondamentale per la comunità, al servizio dei territori – ha concluso -. A tutti voi, in questo ultimo anno di rettorato, dico come sempre: lavoriamo insieme per crescere insieme. Con questa visione sapremo affrontare le molte sfide del futuro, in un ateneo coeso, laborioso, sostenibile e inclusivo».

La lezione inaugurale è stata affidata a Pier Giuseppe Rossi, professore del dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo. Sono intervenuti Mauro Giustozzi, direttore generale di Unimc, Giovanni Gison dell’ufficio pianificazione, innovazione e controllo di gestione e Tommaso Alabardi, presidente del consiglio degli studenti.

 

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Il consigliere regionale Luca Marconi, la direttrice dell’Accademia di belle arti di Macerata Paola Taddei e la presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella

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L’assessore regionale Angelo Sciapichetti

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