di Marco Ribechi
Il maestro Màlleus strega Beppe Vessicchio. Il grande direttore d’orchestra, presenza fissa sul palco di Sanremo, è stato letteralmente ammaliato dalla genialità e creatività dell’Opera totale di Màlleus, proposta domenica nell’omonimo castello di Recanati. «Sono sempre stato incuriosito dalla sinestesia sensoriale, cioè creare suggestioni utilizzando più linguaggi – ha detto Vessicchio – In questo luogo è la prima volta che partecipo ad uno spettacolo che coniuga in maniera così sapiente e minuziosa udito, olfatto e anche tatto. Vorrei cercare di indagare e comprendere le modalità che hanno spinto il maestro a combinare aromi e suoni per evocare sentimenti che penetrano l’Io più profondo di ciascuno di noi». Lo spettacolo a cui Vessicchio si riferisce è “Opera totale”, creazione di Màlleus, personaggio misterioso ma solare. Si tratta di una composizione di circa un’ora e mezza che viene realizzata ogni mese nell’auditorium del castello. Una stanza medioevale, una sola candela accesa e un sistema dolby surround di ultima generazione.
Al centro l’organo di profumazione, ideato dallo stesso proprietario, che diffonde aromi anch’essi realizzati da Màlleus. Il tutto arricchito da effetti come vento e pioggia per un’immersione totale nella composizione musicale. «La differenza più sostanziale nel modo di vivere il concerto – spiega lo stesso Màlleus – consiste nel fatto che all’inizio del Concerto, è possibile concentrarsi su un tema o “problema” della propria vita, sulla richiesta o ricerca di soluzioni a qualcosa che ci sta più a cuore. Poi ci si mette in ascolto lasciandosi trasportare dalla musica e dai profumi. Abbandonando gli schemi conosciuti, le aspettative, le preoccupazioni e le paure, si consente alle immagini e alle intuizioni che arrivano durante il viaggio interiore, di interagire con la nostra parte più profonda e nascosta, per far diventare luminosamente reali e concrete le risposte che cercavamo». La musica intesa quindi come mistica, come elemento di indagine interiore e introspezione.
Ma a catturare la mente dei partecipanti non è solo l’esperienza musicale. Per prima cosa la location. Il castello, immerso nella natura delle colline Recanatesi, è un luogo fuori dal tempo. Completato nel 2011 è una struttura moderna che allo stesso tempo racchiude tutta la saggezza delle tecniche e delle conoscenze medioevali. I mattoni ad esempio sono stati scelti uno ad uno sulla base delle loro colorazioni dopo lunghi studi delle pareti dei palazzi antichi. Al suo interno sembra di vivere un passato attuale, sembra di poter comprendere i segreti del tempo che fu. Questo grazie, soprattutto all’unicità delle attività che avvengono nei suoi saloni interni. Al secondo piano infatti è allestito il più importante scriptorium amanuense del pianeta. Come gli antichi monaci che ricopiavano a mano i testi che avrebbero racchiuso per secoli la cultura umana, così, nel castello Màllus, 13 ragazze istruite alla calligrafia e alla miniatura dallo stesso anfitrione del palazzo, lavorano quasi senza sosta alla copiatura e decorazione di testi antichi, a volte sacri.
Màlleus racconta al maestro Vessicchio e agli altri invitati le caratteristiche delle pergamene realizzate nel suo laboratorio
Lo scriptorium è infatti il luogo preposto alla compilazione dei certificati di laurea delle più importanti sedi universitarie. Qui si realizzano manoscritti papali ed ecclesiastici, documenti ufficiali politici, religiosi e laici. Una produzione quasi monumentale che resterà nei secoli a testimonianza della cultura attuale. Mentre il tempo disintegrerà ogni altro supporto gli scritti di Màlleus sopravviveranno per i prossimi mille anni e saranno, probabilmente, una delle basi dello studio della storia che l’uomo sta scrivendo in quest’epoca. Il segno tangibile della nostra esistenza. Tutto nel castello è fatto a regola d’arte, niente è lasciato al caso. La mente geniale di Màlleus sfida il tempo e la sua fiducia nella vita è capace di creare qualsiasi idea essa partorisca. Tra architettura medioevale e scrittura amanuense Màlleus coltiva quella che è la sua prima passione e vocazione, la musica. Intesa come elemento di crescita spirituale salvifico utilizza le note come martelletti che stimolano le corde delle emozioni. In cantiere il proseguo della sua “Opera totale” dal titolo “Le vie del cielo” annunciando anche un grandioso evento segreto che svelerà solo quando la sua organizzazione sarà ultimata. Màlleus, un luogo, una tradizione, un compositore. Dietro tutto questo un uomo cordiale e luminoso la cui conoscenza lascerà un segno indelebile in ogni visitatore e nella storia dei secoli futuri.
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