Scossicci chiede conto sulle mareggiate
“Dove sono i 30mila euro?”

PORTO RECANATI - Il comitato in difesa della costa presenta un progetto per evitare una nuova distruzione ma il commissario dice che mancano i fondi. Andrea Marcelli: "Perchè i soldi non si usano per prevenire? Perchè dobbiamo sempre aspettare l'emergenza? Le autorità sottovalutano il problema". Annunciate onde alte due metri nel fine settimana

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fondatori comitato porto recanati nord

I fondatori del comitato Porto Recanati Nord

di Marco Ribechi

Il Comune di Porto Recanati deve spiegare dove sono i 30mila euro avanzati dalle opere in difesa della costa dello scorso anno. A chiedere la verifica è il comitato Porto Recanati Nord, a Scossicci, che ha incontrato il commissario Mauro Passerotti per capire cosa si potrà fare per evitare un nuovo disastro. «Continuano a dire che non ci sono soldi ma quella che realmente sembra mancare è la volontà di intervenire – dice Andrea Marcelli, vice presidente del comitato – sembra che i soldi compaiano solo per affrontare le emergenze e mai per prevenirle. Anche lo scorso anno mancavano i soldi fino a quando non è stato distrutto lo stabilimento Palm Beach (leggi l’articolo), poi i fondi sono saltati fuori. Sia il commissario che il segretario Francesco Massi stanno prendendo sottogamba il problema che ogni anno si ripresenta in maniera più grave. Non continueremo ad accettare passivamente questa situazione».

Angelo Sciapichetti assessore regionale primo incontro regione comuni giunta itinerante 201528

L’assessore regionale Angelo Sciapichetti

Il comitato ha presentato un progetto tampone per mettere in sicurezza almeno la parte più colpita, quella che va dallo chalet Davide all’Acropoli. «Il consigliere regionale Angelo Sciapichetti continua a dire che è già venuto cinque volte a Porto Recanati – continua Andrea Marcelli – ma a fare cosa ci domandiamo, tutti restano a guardare. Noi abbiamo presentato un progetto realizzabile con circa 300mila euro. Prevediamo di allungare i cinque pennelli realizzati lo scorso anno, ognuno di dieci metri in più come era nel progetto iniziale, poi bloccato per mancanza della paesaggistica. Inoltre chiediamo che vengano modificate le scogliere già presenti: ora sono sommerse e inutili, bisogna alzarle, in questo modo sarebbe anche più piacevole alla vista. Con queste misure possiamo evitare il ripresentarsi di problemi che ogni anno affliggono il nostro litorale». La mancanza di fondi non sarebbe un vero problema secondo il comitato: «Si parla di una somma pari a quella necessaria per una copertura di un impianto sportivo di medie dimensioni. Possibile che non ci sia nessuna soluzione? Intanto vogliamo sapere dove sono i 30mila euro avanzati dai lavori dello scorso anno, mercoledì avremo la risposta dal segretario Massi. Partendo da questa base pensiamo di coinvolgere il Comune, la Provincia che ogni anno deve spendere migliaia di euro per la strada provinciale e che potrebbe investire quei soldi in un progetto di prevenzione, e la Regione. Se questo non fosse sufficiente si potrebbe pensare al sostegno di alcuni privati che hanno interessi economici nella tutela della costa». Il comitato è preoccupato anche dalle tempistiche del possibile intervento: «Non si rendono conto che stiamo perdendo il treno – conclude Andrea Marcelli –  per ottenere la paesaggistica servono 5 mesi, bisogna presentare subito il progetto perché i lavori devono essere fatti prima dell’estate, i nostri stabilimenti sono già a rischio, Palm Beach è già stato raggiunto dall’acqua e l’inverno non è ancora iniziato». Intanto, in attesa di scoprire dove sono i 30 mila euro avanzati, le previsioni meteo per il fine settimana danno mareggiate con onde di 2 metri e mezzo.

L'intervento dei vigili del fuoco

L’intervento dei vigili del fuoco sul tetto del Palm Beach dello scorso anno

 

 

 



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