Pakistano espulso per presunti legami con il terrorismo islamico, lui si difende: «non c’entro niente, lavoro e mando i soldi in patria alla mia famiglia». Shah Inayat, 32 anni, ieri è stato colpito dal provvedimento di espulsione disposto dal ministro dell’Interno Alfano per dei contatti che l’uomo, un 32enne che vive in Italia da molti anni e abitava a Macerata, avrebbe con movimenti jihadisti. Ieri è stato convalidato il provvedimento di espulsione davanti al giudice di pace Antonino Di Renzo Mannino. Il pachistano, che vive in Italia con regolare permesso di soggiorno che era scaduto a dicembre e stava rinnovando, fa l’ambulante e ha la partita Iva. Con il giudice si è difeso dicendo di non avere niente a che fare con il terrorismo islamico e ha aggiunto, visto che gli veniva contestato di aver intrattenuto rapporti con jihadisti su internet, di non saper usare bene il computer.
Ha poi aggiunto di non conoscere Usman Ghani, l’operaio calzaturiero di 28 anni che è stato espulso venerdì scorso sempre per presunti legami con il terrorismo islamico (leggi l’articolo). Durante l’udienza è stato assistito dall’avvocato Eleonora Verdini a cui ha affidato il mandato di fare ricorso al Tar contro il provvedimento di espulsione, che ieri è stato convalidato dal giudice. Il fascicolo che riguarda Inayat è secretato, ma da quel poco che trapela l’uomo non ha di fatto compiuto qualche reato, è però ritenuto una persona potenzialmente pericolosa.
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Che si può fare se il presidente USA in carica combatte Assad? Nulla.
Un attentato in Italia è solo questione di tempo.
Finora siamo stati “risparmiati” perchè ritenuti testa di ponte.
L’Europa si trasformerà nella nuova Palestina, dove nessuno è al sicuro.
Dove andare al cinema, in autobus, in discoteca, ristorante, centro commerciale o semplicemente passeggiare, sarà rischioso.
Concordo pienamente, alla faccia dei tanto buoni, tanto caritatevoli, tanto cristiani che li hanno voluti
si e’ giustificato dicendo di non saper usare molto bene il computer??? Mi meraviglio che ci sia ancora qualche valente avvocato che ha ancora la faccia di guardarsi allo specchio quando si assume la responsabilita’ ‘ civile e morale di difendere certi tipi di persone.
gia’ continuiamo a farli entrare e poi chissa’ perche’ negli ultimi mesi sono cominciati ad arrivare senza motivazione bellica alcuna gruppi di pakistani proprio qui….ah certo tanto c’e’ il GUS…..
“vive in Italia con regolare permesso di soggiorno che era scaduto a dicembre”? “e stava rinnovando”?
EEEEEEEHHHHHHH!?
Ma un ritardo nel rinnovo di quasi un anno è tollerato?
Colto dalle autorità con permesso scaduto da 10 mesi basta dire che lo stai per rinnovare e tutto va bene?
Valerio Banci, la lentezza delle procedure amministrative in Italia è famosa in tutto il mondo, c’è gente che vive in Italia da 10 anni ma per ottenere tutte le carte ci metterebbe minimo un anno e mezzo…
Per Ceresani. I profughi scappano anche dalla fame, non solo quindi dalla guerra. Quelli che scappano dalla fame sono pakistani: Domanda: con che mezzi arrivano?
iacobini…d accordo ma allora con che faccia si possono permettere di richiedere asilo politico??? e poi come entrano in Italia per arrivare fino qui?
Occorre vedere quali sono i requisiti per ottenere l’asilo politico. Ci sarà una casistica più o meno articolata. D’altronde il Governo italiano non è certo quello ungherese, anzi, è l’opposto di quello.
no il governo italiano per buonismo e per la presenza ingombrante del vaticano accoglie tutti e’ un dato di fatto conclamato..