Una tintoria risalente al 1600 oggi riportata in vita per conservare la memoria della prima industria marchigiana. Venerdì 28 agosto, a Pievebovigliana, sarà inaugurato il sito restaurato della gualchiera-tintoria Cianni, il cui nucleo originale risale al XVII secolo. Una testimonianza unica nel suo genere delle attività manifatturiere della dorsale appenninica. Nelle gualchiere, azionate da ruote idrauliche, si svolgeva la fase finale del processo produttivo dei panni di lana, poi sottoposti a colorazione. Il recupero del sito è stato possibile grazie al contributo finanziario della Regione Marche e della fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata. La presentazione della gualchiera rappresenta una prima tappa verso la definizione di un più ampio progetto di ecomuseo del territorio di Pievebovigliana e della civiltà appenninica. L’ipotesi è di arrivare a mettere nuovamente in funzione la gualchiera all’interno di un percorso che riguarda tutte le attività artigianali tipiche di questi luoghi.L’ipotesi dell’ecomuseo di Pievebovigliana intende trovare, infatti, un collegamento con il territorio di Fabriano e con il Museo della carta di questa città, in modo da offrire diversi esempi sull’uso dell’acqua come fonte energetica per le attività produttive. All’ inaugurazione interverranno il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il senatore Mario Morgoni, il presidente della Fondazione Carima Rosaria del Balzo Ruiti il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola e il primo cittadino di Pieve Bovigliana Sandro Luciani. Augusto Ciuffetti, docente di storia economica presso l’Università Politecnica delle Marche e membro del direttivo nazionale dell’Associazione italiana per il Patrimonio Archeologico industriale presenterà le caratteristiche di questo sito, tra i più rilevanti della regione.
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Un’altra è a san Ginesio.