Il corpo di Andrea Falistocco mentre viene portato via dalla casa dove viveva. Nelle foto il 44enne e la mamma, Maria Paolucci
di Gianluca Ginella
«Erano eccezionali, persone bellissime. Lavoravo da loro da settembre e posso dire che si amavano tantissimo». Così Cristina Terri, badante argentina che si occupava di Maria Paolucci, la donna di 88 anni di Matelica morta, presumibilmente, tra martedì e le prime ore di ieri (leggi l’articolo). Era stata lei alle 7,40 di ieri ad andare in via Laurini, al civico 6, a suonare per riprendere a lavorare dopo essere rimasta a casa in occasione del 2 giugno. «Ho suonato ma non rispondeva nessuno, io ho le chiavi e ho provato ad aprire, ma la porta era chiusa e c’erano le chiavi dentro. A quel punto ho capito che qualcosa non andava e ho chiamato i carabinieri» racconta la donna, 63 anni. I militari erano arrivati insieme ai vigili del fuoco e una volta entrati hanno trovato il corpo senza vita dell’anziana disteso sul letto.
Era morto anche il figlio, Andrea Santoro, 44 anni, che si è impiccato – questa l’ipotesi dei carabinieri – per l’immenso dolore dovuto alla perdita della madre. «Lui era un figlio perfetto – prosegue la badante –, per il Comune faceva lavori di giardinaggio e non mi capitava di vederlo spesso perché quando io arrivavo la mattina lui usciva per andare a lavorare» dice la donna.
A Matelica oggi sono arrivati anche i parenti della famiglia, da Altamura, dove era originario il marito di Maria Paolucci, Michele Santoro, maresciallo dei carabinieri scomparso alcuni anni fa. «Non sappiamo ancora nulla, vedremo domani. Siamo un po’ scossi per l’accaduto» dicono. Intanto domani mattina il medico legale Antonio Tombolini eseguirà l’ispezione esterna sui corpi di madre e figlio, in particolare dovrà essere accertato quando sono morti. Di sicuro Andrea Santoro martedì mattina era vivo, a testimoniarlo sono alcuni amici che erano stati insieme a lui. Il funerale invece dovrebbe svolgersi sabato mattina, ma per la certezza occorre attendere il nullaosta del magistrato.
Andrea Santoro, che da tempo soffriva di una depressione, era laureato in Giurisprudenza e da alcuni anni era tornato a vivere a Matelica. All’inizio anche con il padre e con una zia. Quando sono scomparsi l’uomo è rimasto da solo con la mamma alla quale era legatissimo. La donna era una insegnante in pensione, a stroncarla, secondo i primi accertamenti del medico legale, sarebbe stato un infarto che le ha provocato un arresto cardiaco. Scoperta la morte della mamma il figlio l’ha prima composta sul letto, le ha messo un rosario fra le mani, poi ha deciso di farla finita.
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quando sei depresso la gente non ti aiuta, non vuole nemmeno saperlo… è dopo che dicono: “ma avresti dovuto venire da me”.
Al posto dei nomi io metterei le iniziali, sia per etica che per privacy. Tanto, a che servono i nomi?