di Sara Santacchi
Sono scesi in piazza in circa 200 gli insegnanti di tutta la provincia, ieri sera, a Macerata in difesa della scuola statale come patrimonio da tutelare. Come nel resto d’Italia, anche davanti allo Sferisterio i docenti degli istituti scolastici, con un flash mob rappresentativo, hanno manifestato contro quella che è stata definita “la lenta agonia della nostra scuola”. In gran silenzio, sono stati i lumini tenuti in mano durante il flash mob ad accendere la notte di protesta. Tra i punti principali, il “no”al riordino degli organi collegiali e all’assunzione diretta del personale, “sì” invece all’ assunzione di tutti i docenti precari su tutte le cattedre vacanti e allo sblocco della mobilità, ma soprattutto al ritiro del disegno di legge Renzi. Gli insegnanti si sono presentati in abito rigorosamente nero, infatti, con un lumino da cimitero e un libro da scambiare con gli altri partecipanti, appostati in cerchio davanti all’arena, sono rimasti in silenzio per cinque minuti prima di andare a spegnere la candela e tornare a casa.
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Vicino agli insegnanti che lottano ogni giorno contro tutto e tutti.