Morte del piccolo Jason,
il pm chiede l’ergastolo

IL PROCESSO IN CORSO A MACERATA - Al termine della requisitoria il magistrato Cinzia Piccioni ha chiesto il massimo della pena per Denny Pruscino e Katia Reginella

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Il processo Jason

Il processo Jason

 

Il piccolo Jason Pruscino, tra le braccia del padre Denny

Il piccolo Jason Pruscino, tra le braccia del padre Denny

 

di Gianluca Ginella

Il pm chiede l’ergastolo per i genitori del piccolo Jason, Katia Reginella e Denny Pruscino. Per il magistrato Cinzia Piccioni, a uccidere il piccolo (scomparso nel giugno del 2011 da Folignano, quando aveva appena due mesi di vita) sarebbe stato Pruscino, che lo avrebbe scagliato contro il divano che avevano nella loro casa. Questo il pm lo ha sostenuto oggi, al tribunale di Macerata, nel corso del processo di corte d’assise, in base a quanto riferito da un compagno di cella di Pruscino, l’albanese Altin Troka, al quale Denny confidò di aver ucciso il piccolo. A supporto di questa tesi ci sarebbe il fatto, ha detto il magistrato, che il divano venne fatto sparire poco dopo l’episodio. Che il pm riconduce tra il 23 e il 24 giugno del 2011. Una requisitoria, quella del pm, fatta di racconti forti. Di quelli sulle condizioni dei primi due figli della coppia, “entrambi dei disabili” ha detto Piccioni. Che ha detto che nel corso del processo è emerso che il piccolo non morì subito: “era ansimante, quando decidono scientemente di non intervenire, di disfarsi del corpo. In quello stesso momento, decidendo di non intervenire si decreta la morte del piccolo” ha detto il pm. E proprio in base a questo non ci sono attenuanti per Katia: “ha scientemente omesso di prestare soccorso, bastava reagisse quando il marito ha scagliato il figlio contro il divano” ha detto il pm. Che ha chiesto l’ergastolo e sei mesi di isolamento diurno per Pruscino e l’ergastolo e due mesi di isolamento diurno per Reginella.

Il pm nel corso dell’udienza ha voluto mostrare ai giudici la foto di Jason, un bel bambino. Una delle poche cose che resta di un bambino di cui non rimane praticamente nulla, nemmeno il biberon che usava o un vestitino, e il cui corpicino non è mai stato trovato. Resta nell’oblio, questo, di una tristissima vicenda ricostruita.

 



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