*
Muore il ragazzo un poco
ogni giorno per giuoco.
Per giuoco morde invano
il cavo della mano.
Trascorre le vacanze ebbro
tra i maceri cespi di papaveri
steso sul letto per noia
e diletto a guardare le travi.
Ma lo stornano ombre
solitarie nel cielo della stanza,
labili ombre passeggere
sul soffitto. E’ l’ariete
che batte ostinato le corna
a capofitto nella quiete.
Leonardo Sinisgalli, da Vidi le Muse (1943, prefazione di G. Contini)
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